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L’Argos Volley celebra il suo manager Luca Giannetti

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Sono passati 13 anni da quando quel bambino, allora quattordicenne, andava in giro con il papà per palazzetti, assemblee di Lega, volley mercato e tutte le occasioni che ruotavano attorno alla Lega Pallavolo Serie A. Luca era conosciuto e apprezzato da tutti gli addetti ai lavori già a quell’età: capace di conoscere a mena dito le caratteristiche personali e tecniche di tutti i pallavolisti dalla serie B in su e argomentarle in discussioni tecniche; di cogliere le dinamiche societarie con una visione anticipata sullo scacchiere; di saper analizzare le manovre di mercato e le sue motivazioni intrinseche; e tante altre qualità ereditate e sviluppate certamente accanto al grande imprenditore quale è papà Gino Giannetti.
Ora quel bambino è diventato un uomo, un manager, certificato in una tra le più prestigiose e selettive business schools del mondo, l’INSEAD – Institut Européen d’Administration des Affaires.
Qualche giorno prima di Natale, live da Singapore, sede nella quale Luca ha svolto e portato brillantemente a termine il programma MBA – Master in Business Administration, tutta l’Argos Volley e non solo, ha seguito con orgoglio e ammirazione la cerimonia di laurea del Dottor Luca Giannetti.
Avevamo già avuto modo di applaudirlo nel 2019 per il conseguimento della doppia Laurea Magistrale in International Management presso l’Università Bocconi di Milano e in Finanza presso la Bayes Business School di Londra. Solo tre anni dopo arriva questo nuovo e prestigioso traguardo, l’MBA. Si tratta di un percorso post graduate frequentato da laureati di età media di circa 32 anni che ambiscono all’ingresso in ambiti societari più prestigiosi come ad esempio i consigli di amministrazione delle multinazionali.
Luca, rispetto ai suoi colleghi di corso, è riuscito ad anticipare di molto i tempi e ora, a soli ventisette anni, è già pronto a tornare dall’azienda per cui lavora. La Strategy&, con sede a Dubai, gli ha già teso la mano per permettergli il grande salto e ora aspetta solo il suo ritorno in sede. Quando Luca infatti ha chiesto di potersi assentare per trasferirsi a Singapore per seguire il programma MBA, la società non ha esitato ad accordargli il permesso, diventando addirittura sponsor presso l’INSEAD.

“La principale motivazione che mi ha fatto puntare sull’MBA – racconta il dottor Luca Giannetti -, è stata la possibilità di accrescere le mie competenze manageriali soprattutto a livello di soft skills piuttosto che di hard skills. Il corso approfondisce ambiti di gestione aziendale e, dato il mio background, le più importanti opportunità sono state soprattutto quelle di accrescere capacità di leadership, comunicazione, networking, e imprenditoria”.

La base, le fondamenta di una personalità ligia al dovere, concreta nella finalizzazione degli obiettivi, ambiziosa, caparbia, determinata, e rispettosa, è stata curata con amore e pazienza soprattutto da mamma Maria Teresa che lo ha seguito personalmente e assiduamente fin dai suoi primi passi nel modo scolastico e non solo, standogli accanto e sostenendolo sempre, anche nelle scelte più difficili.
Instradato e guidato in una forma mentis lungimirante da papà Gino, dopo il diploma l’iscrizione alla facoltà di economia della Bocconi di Milano:

“Ho scoperto di voler lavorare nel mondo della consulenza più o meno verso la fine della triennale. Le aziende di questo tipo non sono molto in vista in quanto B2B, per cui, fino a quando non entri nel settore, non le conosci. Da questo momento in poi il mio percorso è stato segnato da tanti obiettivi a breve-medio periodo che mi ponevo ogni qual volta scoprivo un po’ di più il mondo della consulenza.
Il lavoro in consulenza nei primi anni è un po’ una scuola perché riesci a vedere diverse industrie, diversi settori, e tipologie di problemi – io per esempio ho lavorato nelle telecomunicazioni, in energy, in media, ho fatto progetti di cost-cutting, di entrata di mercato, di lanci di nuovi prodotti. È una scuola per qualcosa che viene dopo, qualcosa di cui magari non sei ancora sicuro.
Adesso ho messo un po’ di “tick” sui miei obiettivi e il prossimo è quello di rientrare nella mia azienda a Dubai e fare bene, poi più in là comincerò a lavorare per il futuro”.

Non ancora conclusi gli studi presso la Bocconi, ecco che cominciano ad arrivare i primi contatti lavorativi, richieste importanti da aziende leader a livello mondiale:

“La scelta di Dubai, sede nella quale lavoro, è arrivata verso la fine del mio primo master. Il mio volere era quello di lavorare fuori dall’Italia e quando fai consulenza devi conoscere in modo molto approfondito la lingua che si usa nel mercato che per me, oltre all’italiano è l’inglese, per cui le possibilità erano Londra o Dubai.
Dubai dal suo canto offre opportunità di lavorare su progetti unici, come lo sviluppo di interi settori o zone geografiche che in mercati più maturi, come quelli europei, sono difficili da trovare”.

Dubai è indubbiamente un’ottima, se non la migliore, realtà lavorativa per un manager del tuo calibro, ma questa scelta quanto influisce sugli affetti familiari?

“è indubbiamente difficile stare lontano dagli affetti più cari per lunghi periodi, ma la mia famiglia è molto brava a farmi sentire accanto a loro ogni giorno. Fin da piccoli, sia a me che a mia sorella Ludovica, ci hanno sempre insegnato l’importanza delle proprie radici e soprattutto ci hanno sempre fatto sentire la loro presenza. Mamma e papà ci sono sempre accanto ed è fondamentale per noi avere questa sicurezza.
La mamma è sempre la mamma, il suo supporto più grande, più importante è stato ed è soprattutto sotto il profilo emotivo, papà invece al lato emotivo ha aggiunto quel profilo imprenditoriale che ha sempre stimolato in me una certa curiosità. Entrambi ci stimolano in continuazione, seppur io e mia sorella abbiamo scelte strade diverse, ci spingono e spronano a fare sempre di più e bene.
Durante tutta l’esperienza fin qui vissuta, sono stati bravissimi a sopperire anche alla mancanza di un mentore, di una persona che potesse farmi da guida in questo mondo nel quale devi imparare e costruirti da solo con il solo confronto di colleghi che si incontrano tra i vari step, devi saperti trovare nei posti giusti al momento giusto, e saper stringere amicizie con persone che come te hanno voglia di scoprirlo e viverlo a pieno questo mondo”.

Prima ancora di appassionarti alla consulenza, con papà Gino hai condiviso un’altra grande passione di famiglia, la pallavolo:

“Passione grandissima, fiamma sempre accesa e ardente. L’Argos Volley, al di la delle magnifiche esperienze che mi ha fatto vivere, persone che mi ha fatto incontrare e tanti scenari che mi ha fatto conoscere, per me è stata fondamentale per la mia crescita personale e professionale.
Per la prima volta mi ha catapultato in un mondo dove inizialmente ero solo un figlio di papà e ho dovuto dimostrare cento volte di più il mio vero valore personale per ottenere un minimo di rispetto dalle persone che lavoravano o erano coinvolti negli stessi processi decisionali. Da qui anche la crescita professionale, di gestione delle persone, gestione comunicative e di pianificazione. A 19-20 anni è raro mettere le mani in pasta al di fuori dei libri, sei ai primi anni di università e l’unica esperienza lavorativa che hai possibilità di fare è forse uno stage. La pallavolo di alto livello, quella di Superlega, è stata un’esperienza di grande valore lavorativo professionale.
Per ovvi motivi la mia presenza in società non è potuta più essere fisica, ma il mio apporto professionale e di sostenitore cerco di non farlo mai mancare. C’ero nei tempi d’oro, c’ero quando si è trattato di prendere decisioni difficili, dolorose ma necessarie, e ci sono ora per la ricostruzione di quanto sappiamo essere nelle nostre corde e possibilità”.

L’Argos Volley si rivela ancora una volta maestra di vita personale e professionale, ha dato tanto a tutte le persone che ha accolto nella sua grande famiglia trasformando le possibilità in competenze, valori e opportunità. E questa volta è successo che l’allievo ha superato di gran lunga il maestro! Congratulazioni Luca! Ad maiora.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Argos Volley

#CuoreFedePassione, un impegno che l’Argos vuole continuare a onorare

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#CuoreFedePassione è il protocollo d’intesa sul quale nel 2016 il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, come rappresentante di un’intera comunità religiosa e spirituale, assieme a patron dell’Argos Volley, Gino Giannetti, ha posto la firma a favore dell’intero territorio.
La società sportiva e la Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo decisero di camminare a braccetto mettendo fede e sport al servizio dei più giovani affinché potessero conoscere e fare propri i valori comuni a entrambi, crescere nel miglior modo possibile diventando gli adulti consapevoli del domani, cittadini coscienziosi, padri di famiglia, lavoratori.
Quel protocollo ha sancito qualcosa di indissolubile che giorno dopo giorno l’Argos e la Diocesi continuano a mostrare camminando l’uno al fianco dell’altro verso obiettivi comuni.
La solidarietà dimostrata negli ultimi giorni dall’ambiente ecclesiastico attraverso il comunicato a firma di Don Domenico Simeone, ne è testimone, ma soprattutto è energia vitale per tutta la società Argos Volley che sentitamente ringrazia e ne fa tesoro.

“Un gesto importantissimo che ci lusinga – commenta Patron Gino Giannetti -, parole piene di grandissimo significato, e non di chi ti tende la mano ma di chi ti cammina a fianco. Di chi ha compreso e ha vissuto attivamente e fattivamente la grandezza dei valori sociali che potevano essere, e assieme abbiamo raggiunto. Di chi immediatamente ha avuto completa percezione delle conseguenze scaturite dalla nostra non facile ma necessaria decisione.
Onorato di aver potuto condividere il percorso fin qui intrapreso assieme a Mons. Antonazzo e a tutta la nostra chiesa locale, e confidando nella certezza che continuerà a essere in divenire, rinnovo il mio impegno e quello di tutta l’Argos Volley verso il nostro territorio, affinché i valori in cui crediamo non vengano meno”.

Proprio questa vicinanza da parte del Vescovo Antonazzo e di tutta la Diocesi, fa capire a pieno che #CuoreFedePassione non è solo un progetto comune portato avanti con dedizione e devozione, ma è tutto quello in cui crede chiunque ne è parte integrante.
#CuoreFedePassione sono e saranno i principi ai quali il club continuerà a ispirarsi per i progetti futuri, con l’attività che porrà le sue basi sugli auspici di Don Domenico Simeone e che dunque sarà ancora e sempre volta a essere qualificante dal punto di vista educativo e sportivo e a trasmettere a bambini e ragazzi la voglia di essere protagonisti nello sport e nella vita.

Durante la finale del torneo “Oasi dei Sapori Volley Cup” del 2018, Mons. Antonazzo spiegò ai ragazzi e alle famiglie presenti che

“La Fede, il Cuore e la Passione, prendono tutta la vita di ogni persona, in particolare dei giovani. Forse la passione e il cuore un po’ di più, ma la sfida è proprio questa, riuscire a far avvicinare allo stesso livello anche la fede. Ed è per questo motivo che la Chiesa si interessa delle persone attraverso lo sport, perchè lo sport è un ambiente educativo che forma la persona”.

Ed è sicuramente per questo, per la reale possibilità di perdere un importantissimo ambiente di aggregazione formativo con conseguente “impoverimento per l’intero nostro territorio” che, come ci racconta Orlando Polsinelli – Responsabile Argos Volley per i progetti con la Diocesi –

“Mons. Antonazzo subito dopo l’uscita del comunicato stampa con il quale la società Argos Volley annunciava la decisione non facile di non iscriversi al campionato di SuperLega, mi ha contattato per conoscere a pieno la situazione. Ne è rimasto molto colpito e dispiaciuto, e ha voluto dimostrarci pubblicamente la sua vicinanza con il comunicato apparso sul sito internet ufficiale della diocesi e rimbalzato velocemente su tanti media locali e non solo, che molto bene ha fatto all’animo e allo spirito dell’intera società.
In questi anni di collaborazione, tanti sono stati i risultati e bei momenti condivisi, l’ultimo proprio pochi giorni prima del lockdown davanti le telecamere di Tv2000, a Sora proprio per parlare del nostro progetto inserito nell’ambito della CEI Sport4Joy che sintetizza così:
“Spesso pensiamo che la gioia sportiva sia collegata solo alla vittoria nella competizione. In questo modo aumentiamo a dismisura l’agonismo dello sport che in realtà è solo funzionale: la vera sfida è con se stessi e la vera gioia è nel vivere questa sfida, accettando il proprio limite, vivendo le relazioni, godendo del divertimento sano.”
Poche righe che racchiudono una grande verità e realtà, alle quali posso solo aggiungere con certezza che questa gioia è viva e pulsante nei cuori di tutto lo staff dell’Argos Volley e che, animati da questa, continueremo a portare avanti il progetto assieme alla nostra chiesa locale”.

Un impegno che l’Argos Volley vuole continuare e ancora più energicamente a onorare con #CuoreFedePassione.

Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa Argos Volley Sora

Gino Giannetti: “Il nostro sport era differente”

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A seguito di quanto apparso negli ultimi giorni sugli organi di informazione pubblica, il Patron Gino Giannetti intende precisare quanto segue:

“Nell’attesa che il tempo sia galantuomo, ci tengo a chiarire che nel corso dell’ultima Consulta di Lega svolta a inizio settimana, le società favorevoli al fermo definitivo del campionato sono risultate nove sulle tredici totali.
Questa maggioranza, per puro senso di unità, ha deciso di non imporsi, ma quello che ora dispiace è vedere un dirigente competente ed esperto, forse immerso in un universo parallelo, impegnarsi affannosamente in interviste futili e fuori luogo.

Parole che, oltre a non essere veritiere, riescono solamente a danneggiare l’intero movimento italiano nonché il grandissimo club che rappresenta, fallendo invece nell’essere quell’esempio che la Pallavolo da sempre rappresenta.

Inoltre, anticipando quanti imputeranno le mie parole alla classifica, dico solo che spero vivamente che il nostro territorio e l’Italia intera possa essere capace di pensare ancora, nei prossimi mesi, al nostro amato sport”.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

Giannetti: “Insieme per scrivere pagine nuove e sempre più rosee nell’olimpo del volley”

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Chiuso il sipario si lavora dietro le quinte. In casa Argos Volley si comincia a tirare su il cantiere per la prossima stagione, per costruire la quarta volta in SuperLega della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, partendo dall’entusiasmante finale di questa annata.

Tanti traguardi raggiunti grazie all’alacre lavoro di tutti gli uomini dello staff bianconero e dei partner commerciali che, con i loro sforzi economici, hanno contribuito a rendere unici questi mesi di grande, grandissima pallavolo. A loro va il pensiero di patron Gino Giannetti:

“Stiamo ponderando i prossimi obiettivi perché questo anno ci ha lasciato moltissimi spunti su cui riflettere. Noi siamo pronti a fare anche di meglio, restando però con i piedi per terra e con la giusta umiltà. Il traguardo principale resta ovviamente la permanenza in massima serie. Pertanto, a breve, dobbiamo incontrare gli attori di questo territorio, sia di carattere imprenditoriale, industriale, commerciale. Se questo club vuole fare un ulteriore passo in avanti, alzare l’asticella e magari ambire a qualcosa di diverso lo deve e lo può fare, ma con l’aiuto di tutti. Dobbiamo però cercare di coinvolgere piccoli e grandi imprenditori, perché la nostra squadra può diventare un mezzo per promuovere a livello nazionale la propria attività.
Possiamo rappresentare al meglio le diverse realtà commerciali, in tutta Italia e anche in ambito più territoriale, come ad esempio regionale, nel Lazio.
Oggi queste luci ci sono dovute, questi riflettori oggi giustamente illuminano tutte quelle aziende che hanno partecipato ai successi volsci e che hanno portato l’Argos dove è oggi. Ci sono sponsor anche decennali, che quindi da tantissimo tempo credono fortemente nel nostro progetto e noi ci auguriamo che tanti altri seguano il loro esempio. Questo è un bene comune e solo con il supporto di altre realtà possiamo puntare sempre più in alto.
Le opportunità che la SuperLega ci ha offerto le abbiamo colte tutte e abbiamo cercato di dare tanto a questo territorio, tutto quello che potevamo e il nostro scopo è continuare a farlo. Uno scambio reciproco ci porterà a mettere a frutto potenzialità ancora da scoprire. Ci prepariamo alle prossime sfide!” – conclude il numero uno lirense.

Nel campionato più bello del mondo, nel gotha della pallavolo, mondialmente riconosciuto, esserci è un privilegio, ma ancor di più un volano economico e di lustro. Quanta soddisfazione può esserci nel vedere la propria denominazione sugli schermi della tv nazionale? Su campi prestigiosi e blasonati? Una chance da cogliere e condividere con lungimiranza e profitto, come hanno dimostrato collaborazioni fidate e durature nel tempo, che hanno accostato il proprio brand al marchio Argos per un’ascesa continua e di concerto, per farsi conoscere, per esserci su quei palcoscenici che grazie a Sora un intero comprensorio può fare propri. Perché è solo insieme che si lavora meglio e se come recita il proverbio, “l’unione fa la forza”, assieme ai propri sostenitori l’Argos Volley potrà ancora scrivere pagine nuove e sempre più rosee nell’olimpo del volley.

Cristina Lucarelli – Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

In casa Argos Volley ci si gode il momento con un occhio teso al futuro

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Dopo la sfavillante stagione della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, dopo i tanti record raggiunti in questo suo terzo anno di SuperLega, ci si gode il momento in casa Argos Volley ma con un occhio sempre teso al futuro prossimo.
Con il cuore alleggerito da numeri ed emozioni, patron Gino Giannetti fa il punto della situazione e lascia presagire un futuro roseo per la sua creatura, come spiega ai microfoni di Radio Day nel corso dell’ultima puntata di Time Out:

“Una stagione trionfale nonostante gli addetti ai lavori ci abbiano sottovalutati ad inizio stagione. Questa cosa ci è sicuramente dispiaciuta ma non ci ha impaurito perché conoscevamo le nostre qualità. Poi le risposte le ha date il campo.
Adesso siamo comunque felici del fatto che anche i media abbiano ‘dato a Cesare quel che è di Cesare’ e abbiano reinterpretato il nostro percorso”.

A proposito del gruppo che ha portato la pallavolo bianconera al nono posto della classifica, appena uno dietro la zona play off scudetto, Giannetti dice:

“Sono orgoglioso di tutti loro, abbiamo fatto un lavoro lungimirante e si è vista una netta maturazione di questi atleti giovanissimi ma caparbi e professionali. Sono stati tutti disponibili e voglio spendere delle parole soprattutto per le seconde linee vere, che nonostante la panchina, quando sono stati chiamati in causa hanno sempre dimostrato di valere la categoria e non si sono mai persi d’animo durante gli allenamenti. Quando ne abbiamo avuto bisogno, loro erano lì”.

Sora per il prossimo anno riparte da un puntello fondamentale, il miglio ricettore del campionato, Joao Rafael che Giannetti definisce un uomo di equilibrio, corteggiato e voluto fortemente da lui e dal suo entourage e che resterà qui per costruire il futuro.
E a tal proposito è d’obbligo un accenno al mercato:

“La nostra filosofia ci impone un modus operandi ben preciso: noi portiamo a Sora prima gli uomini, poi gli atleti. Noi vogliamo tutti ragazzi che sappiano condurre una vita da pallavolisti di serie A e che non possano mai mettere in difficoltà staff, compagni o tifosi. Quando ancora non abbiamo l’idea della nuova squadra, sappiamo però che partiremo da questa certezza. E Joao ne è l’esempio. La selezione degli ‘attori’ parte da qui. Facciamo una lista di papabili: il sogno, la norma e il paracadute. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo chiuso un roster completamente da sogno e tenteremo anche per il prossimo”.

La bella favola dell’Argos Volley non è però andata avanti senza dover combattere contro le difficoltà, come ad esempio il trasferimento della sede per i match interni, dal PalaGlobo di Sora al PalaCoccia di Veroli, ma grazie alla lungimiranza dell’amministrazione ciociara, il tutto è avvenuto senza dolori, anzi, con un’accoglienza sorprendente:

“Non posso che essere grato al Comune di Veroli per averci ospitato in una struttura bellissima e per essersi messo al servizio per ogni criticità, per aver risolto anche i più piccoli nei quotidiani. Fin da subito abbiamo visto il loro impegno e la loro coerenza. Noi, da parte nostra, abbiamo fatto in modo di ‘ricompensare’ i loro sforzi facendo pernottare gli avversari a Veroli, portando i nostri tifosi in città, spesso felici di restare per una cena, un drink e altro. Veroli ha poi risposto in maniera straordinaria anche per i progetti sociali, con le scuole. Centinaia di nuovi alunni sono stati presenti alle partite e partecipano al nostro torneo interscolastico Oasi dei Spori Volley Cup. Quest’anno abbiamo lavorato con circa 9mila ragazzini e puntiamo a raddoppiare gli sforzi”.

Tutto questo ha decisamente un perché e questo perché – parola di Gino Giannetti e fatti alla mano – non è decisamente la fortuna. Piuttosto la concretezza, il sacrificio, il lavoro e tanta, tanta passione. Parafrasando Hegel: “nulla di grande è stato compiuto nel mondo senza passione”. Mai verità fu più vera per la società volsca.

Cristina Lucarelli – Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

#RoadTo20192020: Joao Rafael firma per la prossima stagione

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Road to 2019/2020, è già partita l’avventura verso la nuova stagione, la quarta in SuperLega.
L’Argos Volley di certo non ha perso tempo e, prima di disputare l’ultima giornata di campionato, quella di ieri al PalaCoccia, ha coinvolto tutto il suo pubblico con il gioco social “Indovina chi?”.
La soluzione è stata data durante il match tra Sora e Castellana Grotte, nella pausa tra secondo e terzo set, e la bellissima notizia è che Joao Rafael continuerà a essere il numero 7 della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.

“Quest’ultima è stata una settimana importante – racconta al termine dell’ultima di campionato lo schiacciatore brasiliano -. La trattativa è stata ben fatta e ne sono assolutamente contentissimo. Il mio obiettivo ora con la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, saranno i Play Off nella prossima stagione, nella quale sono sicuro rivivremo le emozioni di oggi.
Ho scelto nuovamente Sora per tutto: il calore della gente, della società, dello staff, e per la buona piazza che è. Sto benissimo qui, hanno creduto in me, mi hanno dato tanta fiducia che io ho cercato di contraccambiare sempre sia lavorando in palestra che in partita, e oggi possiamo dire che abbiamo avuto ragione entrambi”.

Partirà dunque dallo schiacciatore brasiliano la costruzione della nuova squadra targata 2019/2020, con la banda che resterà tinta di verdeoro ma soprattutto della sua completezza e delle sue doti.
Doppia festa per lui infatti ieri sera al PalaCoccia di Veroli, perché oltre a mettere la firma sotto il contratto che lo vedrà per un’altra stagione alla costruzione del progetto sorano, Joao l’ha messa definitivamente sul primo posto della Classifica di Rendimento Individuale, stilata dalla Lega Pallavolo Serie A, quella che riguarda le Ricezioni Perfette che alla fine della Regular Season sono ben 190, totale che gli ha permesso di staccare perfino il libero Trentino Grebennikov, secondo a 182.

Joao Rafael ha confermato di essere assolutamente un atleta di prima fascia: oltre a essere il re della seconda linea infatti, nelle azioni offensive ha messo a segno ben 357 punti totali, di cui 31 ace e 24 muri.

“Pochissimi giorni fa parlavamo di futuro, e il futuro è già qui – dice un entusiasta Gino Giannetti -. Niente male come inizio, con l’importantissima conferma di Joao Rafael, un giocatore che sposta gli equilibri.
E’ venuto a Sora credendo nel nostro progetto, e il fatto che per il proseguo e dunque per la nuova stagione in SuperLega, come punto di partenza abbiamo scelto lui, significa che entrambi crediamo fermamente nel prossimo anno e nelle potenzialità che questa struttura, quella dell’Argos Volley, e questo territorio, possono dare al massimo campionato italiano di pallallavolo”.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

Gino Giannetti: “Abbiamo tanti obiettivi, il principale è quello di ben figurare”.

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La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora entra nella sua terza settimana di preparazione ed inevitabilmente si pensa, con sempre maggior costanza, alla stagione agonistica che prenderà il via ad ottobre. La società bianconera ha tanta carne al fuoco in questo momento, tra sedute atletiche, nuovo palasport, organizzazione dell’anno sia per la prima squadra che per le leve più giovani. A fare il punto patron Gino Giannetti:

“Abbiamo tanti obiettivi, il principale è quello di ben figurare. Ci aspettiamo una parte sportiva di livello. Il roster che è venuto fuori rispecchia il massimo che avremmo potuto desiderare. Siamo riusciti a comporre la squadra che volevamo e ne siamo contenti. Credo che ci porterà parecchia soddisfazione”.

Un elemento che però sta fortemente a cuore al numero uno volsco è quello concernente il piano abbonamenti.

“Quest’anno abbiamo fatto qualcosa di veramente importante per i nostri tifosi – continua Giannetti. Ci sono dei prezzi molto interessanti e, soprattutto, il diritto al ridotto, che premia l’essere una donna, un over 70, un under 16, un abbonato dello scorso anno o un tesserato fipav. Questo è, per noi, un modo per premiare, la famiglia, composta appunto dalle diverse categorie a cui è riservata la speciale scontistica. Siamo arrivati a poter offrire, per quanto riguarda le curve ed i distinti, un’affiliazione a soli 100 euro. Questo darebbe la possibilità di poter vedere anche i top player, quindi le partite con le big, ad una media che si aggira intorno ai 7,50 euro”.

Da sempre forti di un bel vivaio a cui vengono dedicate gran parte delle energie, la società lirense anche quest’anno punta sui propri ragazzi.

“Noi negli ultimi anni siamo tra le società che hanno premiato maggiormente il settore giovanile – spiega ancora il patron sorano. Abbiamo avuto la grandissima soddisfazione di far esordire nella massima serie del campionato italiano diversi ragazzi dell’interland, alcuni addirittura siamo riusciti a mandarli fuori per fare grandi esperienze ed essere pronti al rientro in casa Argos”.

Giannetti conclude parlando della nuova casa domenicale della Globo, ossia il PalaCoccia di Veroli:

“nel giocare sempre fuori è ovvio che ci sia una punta di rammarico ma è anche vero che da anni è nota la problematica relativa alla capienza della struttura di via Ruscitto. Ora c’è il tempo per fare i lavori di adeguamento, stiamo aspettando, assieme alla nostra città i tempi della burocrazia. Nel frattempo avremmo l’onore e la gioia di poter inaugurare quello che, per me, è il più bel palazzetto mai visto e che merita un palcoscenico grandissimo come quello che gli daremo. Sono convinto che stiamo andando a giocare in un territorio storicamente abituato a riempire i palasport, per cui tra i nostri tifosi e quelli della provincia credo possiamo far bene anche sotto quell’aspetto”.

Cristina Lucarelli – Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

L’Argos Volley salutata la stagione agonistica

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L’Argos Volley ha salutato la stagione agonistica, come di consueto, nella splendida location dell’agriturismo “Oasi dei Sapori”, a Posta Fibreno. Lo ha fatto riunendo a cena, in un clima disteso, sereno e anche festoso, tutti gli attori principali di questo suo secondo anno di SuperLega: atleti e staff al completo della Biosì Indexa Sora, dirigenza, proprietà, media partner e gli sponsor, senza i quali questo sogno bellissimo non sarebbe possibile. Ognuno, nel corso della serata, ha rivolto un pensiero a questi mesi volati via, tra difficoltà, soddisfazioni, sudore, sorrisi e progetti futuri. I primi, come è giusto che sia, a ringraziare quanti hanno contribuito a portare avanti l’ambizioso cammino del club bianconero, e a parlare di ciò che è stato e di quel che si profila all’orizzonte, sono i patron Gino e Ivan Giannetti.

“Soddisfatto, per un uomo di sport, è una parola brutta – esordisce Gino Giannetti rispondendo alla richiesta di un bilancio della stagione da poco conclusa. Siamo comunque contenti del percorso che abbiamo fatto. Sicuramente abbiamo fatto ciò che volevamo. Avevamo studiato una tipologia di squadra, e quella è stata. Avevamo puntato su un alto indice di giovani, con un buon mix di senior. Sapevamo di poter andare in difficoltà, ma il gioco e le regole di questa SuperLega ci imponevano un percorso sul medio-lungo termine per cui, il nostro campionato, non aveva come solo obiettivo un piazzamento nei Play-Off Challenge, ma anche una crescita professionale dello staff, un aumento del nostro tifo, un incremento di presenza sociale sul nostro territorio ma anche una maturazione stessa degli atleti, italiani e stranieri, cui abbiamo dato una vetrina importante, quella della SuperLega. Tantissime persone che, quotidianamente, sono all’interno del nostro circuito, sono dei visionari, degli appassionati, persone che, a volte sì ed a volte no, ricevono rimborso per quanto speso, ma lo fanno con felicità e noi siamo consapevoli del fatto che sia l’unico modo per rendere questo sport sostenibile in un territorio con grandi soddisfazioni tecniche, sportive e sociali. Penso che, alla fine, il giusto compenso di questo tragitto sia proprio questo: essere all’interno di alcuni palcoscenici da “prime donne”, sapendo che la nostra collocazione sia quella. Missione compiuta, quindi, avendo bene in mente che si può e si deve migliorare”.

A queste parole si accoda Ivan Giannetti:

“Abbiamo provato, anche quest’anno, a dare il meglio che potevamo, combattendo, come avete visto, per il nostro ritorno a Sora. Frosinone resta comunque una piazza interessante, dove potrebbero essere anche sviluppati maggiormente alcuni processi, però a me piace pensare che quello che abbiamo costruito negli anni a Sora, è un qualcosa di eccezionale, creato anche sull’onda delle promozioni conquistate negli anni. Non dimentichiamo che siamo una delle poche società che può dire di aver vinto tutti i campionati. Ci sono società in SuperLega che non possono dirlo, seppure blasonate, quindi questo deve farci capire che abbiamo fatto qualcosa di eccezionale. Dire che noi ci siamo, nel campionato più bello e difficile al mondo, è bello! Noi, in tutti gli anni di A2, abbiamo voluto fare squadre che avrebbero potuto vincere, e ci siamo riusciti. Siamo arrivati in SuperLega. Il primo anno era una novità, ed avevamo una scusante, per il secondo anno abbiamo fatto un progetto ben definito dove la società ha puntato su una squadra giovane con delle figure che potevano dare supporto, formando quindi un collettivo che potesse far bene. Non dimentichiamo che è stato un anno dove non si retrocedeva, per cui abbiamo pensato di pianificare il nostro futuro. E’ vero, si poteva fare qualcosa in più, ma penso che il prossimo anno faremo un buon campionato. Insomma, non ci accontentiamo. Bisogna sempre aspirare a fare meglio”.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Gino Giannetti e la “scelta politica” che allontana la Biosì Sora dalle scuole, dalle parrocchie, dai giovani

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Un’intervista piena di amarezza, la delusione dovuta alla poca tutela di un patrimonio che non era unicamente sportivo, ma anche sociale ed educativo e di contro, l’orgoglio, la consapevolezza di aver lasciato un’impronta che niente e nessuno potrà cancellare. Questo è quanto emerge chiaramente dalla testimonianza che il patron della Biosì Sora, Gino Giannetti, ha rilasciato al direttore di Nuova Rete, Pasquale Mazzenga, a cui ha raccontato il percorso Argos Volley, da dieci anni a questa parte, da Sora a Frosinone, da Frosinone a Sora e poi nuovamente dalla città bianconera a quella gialloblu. Perché la Biosì è costretta a lasciare la sua città, le sue scuole, le sue parrocchie, a salutare il suo habitat naturale e a confinarsi in un nuovo spazio, che certamente non è quello dei suoi natali, ma l’unico che ne consente la sopravvivenza. Se Sora non ha saputo fare nulla per proteggere una sua ricchezza, l’Argos ha invece fatto tanto per questo territorio:

“Ci rimango male quando ascolto in consiglio comunale che il minigolf è una scelta politica, che è stato deciso di fare qualcosa sostenendo uno sport per tanti piuttosto che uno per pochi – spiega Gino Giannetti. Evidentemente queste persone non hanno avuto modo di andare nelle scuole perché credo siamo gli unici a portare attrezzature nei plessi. Abbiamo normalmente avvicinato a questa pratica gratuita almeno 9500 ragazzini quest’anno, e dovremmo fare ancora meglio. Penso che questi signori non siano entrati ultimamente in una parrocchia, dove noi abbiamo portato il nostro piccolo contributo. Abbiamo creato un protocollo d’intesa con la diocesi Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo e siamo stati ricevuti dal Papa per il modello operativo completamente innovativo che abbiamo proposto, un modello che adesso sta per essere copiato dalla Lega in tutta Italia: noi andiamo nelle nostre parrocchie, con i nostri atleti a capire la realtà quotidiana che ci circonda, e parlare di religione e di valori a tutto tondo. Ascoltare questo tipo di dichiarazioni da parte del nostro sindaco Roberto De Donatis fa veramente male, non solo a me o alla società Argos, ma penso faccia male a tutti quelli che ci hanno finora sostenuto e che credevano nelle nostre iniziative”.

Forse in corso Volsci, tra le mura dell’aula consiliare, non tutti sanno che le attività Argos Volley per i più giovani hanno generati fatti, non parole, numeri concreti, non chiacchiere: 2/3 visite a settimana in tutte le scuole del comprensorio, per un totale di circa 50 appuntamenti che hanno visto gli atleti della SuperLega portare la loro testimonianza di sportivi in tutta la valle di Comino; circa 1200 alunni e circa 500 bambini delle parrocchie invitati a vedere le partite della Biosì Sora; 3 progetti in essere per i ragazzi del comprensorio – “Progetto Oasi dei Sapori Volley Cup”-“Progetto Diocesi”. “Progetto Accoglienza Hospitality” – per un totale di 9500 studenti; 14 esercitazioni svolte dagli alunni dell’Alberghiero di Sora, corso Ricevimento-Sala-Cucina, per la sala Hospitality e “accoglienza pubblico” nel palazzetto (per le quali l’ente scolastico ha riconosciuto crediti formativi) per un totale di oltre 100 alunni coinvolti. Questo apporto è una tangibile e netta dimostrazione dell’amore che il club lirense ha per i suoi luoghi di appartenenza, dove opera quotidianamente, mettendo in campo risorse umane ed economiche per raggiungere questi risultati e regalare una possibilità di sano sviluppo al futuro. Perché il futuro sono quei ragazzetti che hanno parlato con Rosso di religione, che hanno palleggiato con Mattei, che si son fatti spiegare da Santucci come vive un giocatore professionista, che hanno sognato di fare la stessa strada di Lucarelli; quei ragazzetti che adesso, nello stesso posto dove si accingono alla lezione di catechismo, poi possono divertirsi a giocare a pallavolo con il kit regalato dall’Argos Volley. Ma la scelta politica è stata quella di allontanare questa realtà. Scelta politica”.

Cristina Lucarelli

Intervista a patron Gino Giannetti: tutta la verità Argos

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Ai microfoni della storica radio sorana, Nuova Rete, il patron della Biosì Sora, Gino Giannetti, racconta dieci anni di pallavolo. Non è semplice, non è facile contrarre una “vita sportiva”, emozioni, sentimenti, gioie e delusioni, in una mezz’ora di intervista, ma bisogna farcela per dire, una volta per tutte, la verità societaria. Il racconto, curato dal direttore Pasquale Mazzenga, analizza lucidamente un percorso che parte da lontano, dalla serie B2 e da due amministrazioni comunali fa. In quegli anni, Sora gioca al tensostatico di via Sferracavallo, ma le ambizioni sono già quelle della serie A. Giannetti è lungimirante, progetta un palazzetto privato su un terreno di sua proprietà in viale San Domenico, ma la sua proposta viene additata quasi come visionaria e come una sorta di “concorrenza sleale” alla struttura che doveva essere messa in piedi in via Ruscitto.

I volsci, neopromossi in B1, vincono il campionato e patron Gino ricorda:

Ci siamo ritrovati a gioire come dei matti per essere arrivati in serie A2, per poi scoprire che non avremmo più potuto giocare al tensostatico.  Allora, armati di grande voglia, siamo dovuti emigrare a Frosinone, dove siamo rimasti  per due anni. Nel frattempo iniziano però i lavori di via Ruscitto e, alla fine di questi due anni, veniamo chiamati dall’amministrazione: ci viene detto che il palasport era quasi pronto, ma non avevano tutte le risorse economiche per portarlo a termine. Ci siamo così ritrovati a interagire con il comune che ci ha fatto delle richieste ben precise. Non siamo stati noi, quindi, a decidere; all’interno di un capitolato già appaltato, l’amministrazione ci chiede di terminare delle spese di impiantistica ed alcune per arredi sportivi e per attrezzature, già vagliate per circa 188.000,00 euro. Si fanno le votazioni, cambia la giunta e cambia il consiglio comunale. L’assise, a questo punto, approva uno schema di delibera della convenzione e fa in modo che inizino dei lavori che, in soli tre mesi, permettano alla nostra società di tornare immediatamente a giocare in casa. Una soddisfazione immensa, che ci ha profondamente segnato, in tutti i sensi. E questo è il motivo per il quale noi oggi siamo a Sora”.

Tornato a Sora, il club volsco prosegue il suo cammino con esaltanti stagioni che vedono l’allora Globo, sempre tra le migliori della classe cadetta, fino a quando, sotto gli occhi increduli dell’Italia intera, non compie un miracolo: ribaltata una serie che sembrava compromessa irrimediabilmente ai play off e vince sul campo l’agognato pass per la SuperLega. Una nuova gioia che, ancora una volta, trascina con sé una rete di problematiche. Nel frattempo Gino – che già aveva anticipato la quota per completare il palazzetto – ha anche restituito le chiavi del pallone tensostatico su cui, con le proprie risorse, aveva apportato migliorie pari a quasi 70mila euro, mai richieste all’ente comunale. Nonostante tutto, la “struttura della discordia” resta il palasport di via Ruscitto: prima le polemiche sulla convenzione e sul presunto utilizzo esclusivo da parte della società Argos, poi le richieste di adeguamento ai criteri della SuperLega. Ai primi, Giannetti risponde con circa un centinaio di manifestazioni organizzate da terzi tra le mura del PalaGlobo, numeri messi nero su bianco, un referto che sancisce una verità inopinabile. Per quanto riguarda la Lega, Giannetti deve ovviamente cercare di rendere conforme la struttura a quanto richiesto e ciò da vita ad un vero e proprio calvario.

“Appena eletto, il sindaco De Donatis disse che sarebbero stati fatti dei lavori per permettere a Sora di giocare a Sora – continua Gino Giannetti -, consapevoli che, nel giro di un anno, bisognava raggiungere i 3000 posti. L’impegno che si era preso il comune per la scorsa stagione era quello delle curve, della Sala Hospitality e di un parcheggio, ma da subito si capì che c’erano ulteriori criticità. Abbiamo quindi passato un’estate cercando di capire cosa fare e, alla fine, ci siamo dovuti barcamenare con delle tribunette acquistate già pronte e non su misura, che durante la stagione si sono rivelate inadeguate per numero di  posti, e solo la benevolenza della Lega ha fatto in modo di non farci spostare già lo scorso anno. La sala Hospitality abbiamo dovuto inventarcela nella nostra palestra, perché il comune ci aveva proposto due gazebo da montare fuori e non idonei, mentre per il parcheggio abbiamo aspettato invano tutto l’anno sportivo: dopo una bonifica, durata mesi, a marzo-aprile, è stata gettata della breccia sul terreno” . Poi gli ultimi fatti: la Lega richiede alle quattro società con gli impianti sportivi non in regola un adeguamento a 2400 posti. “Noi, dopo una grande battaglia svolta in tutta Italia, con l’appoggio di diverse società, siamo riusciti a fare un incontro con il nostro sindaco e l’assessore allo sport presso il Ministero del Tesoro a Roma. Il nostro sotto ex segretario del Tesoro, nonché presidente di Lega, ci riceve e spiega al primo cittadino quali possono essere le strategie. Quella che veniva proposta si concretizzava nell’aiutare tutte le società in difficoltà sfruttando un imminente decreto legge, il 185, che a settembre sarebbe uscito con un taglio di 30.000,00 euro con un finanziamento a fondo perduto fino ad 1.000.000,00 euro. Questo però è legato ad un elenco dove l’elemento fondamentale che inevitabilmente ratificherà l’ingresso in graduatoria è la presenza di una società di serie A”.

E, ad oggi, Sora ha perso questo privilegio. O meglio, lo ha mandato via, regalandolo ad un’altra città, Frosinone. Dopo varie peripezie, dopo che la proprietà della Biosì Sora aveva assunto sulle sue spalle l’onere di cercare da sola l’idea risolutiva, si giunge all’opportunità da parte del comune di risolvere chiedendo un muto di circa 300mila euro.

Il sindaco ed il consigliere Massimiliano Bruni hanno ascoltato questa mi proposta e si sono presi l’impegno di chiamarmi nelle ore seguenti. Ho aspettato il primo pomeriggio: sapevano che avremmo dovuto fare le comunicazioni, il seguito lo conoscete.  Ci rimango male quando ascolto il sindaco dire che il comune di Sora è stato il maggior sponsor dell’Argos Volley, quando al giorno d’oggi siamo a credito e non abbiamo ricevuto niente e abbiamo fatto sport da soli. Ci rimango male quando Massimiliano Bruni dice che non c’è stata ricaduta economica sul territorio, mentre analisi e statistiche nonché testimonianze di commercianti dicono il contrario. Forse queste persone sono inadeguate”. Con l’amarezza del caso, patron Giannetti conclude così: “C’è una frase che mi gira in testa da diverse settimane “Scusate il disturbo”, il cui sottotitolo potrebbe essere dettato dal cuore, e potrebbe essere “Arrivederci” mentre, quello dettato dalla mente, dovrebbe essere “a mai più”.

Cristina Lucarelli – Biosì Sora