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È Maurizio Colucci il nuovo allenatore

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È Maurizio Colucci il nuovo allenatore della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora. Sarà il sorano doc, uomo storico dell’Argos Volley, da quasi trent’anni impegnato con dedizione nel mondo della pallavolo, a guidare la prima squadra del club di Patron Giannetti nella sua quarta stagione in SuperLega.

Incarico prestigioso, arrivato dopo una lunga e fruttuosa carriera all’interno della società Argos Volley, aperta e sempre portata avanti dal filo conduttore giovanile, suo primo amore, passata poi attraverso la panchina della serie B2, il ruolo di Direttore Tecnico del Settore Giovanile Maschile, per poi tornare assistant coach in Serie A2 e SuperLega, senza dimenticare tutte le attività che porta avanti con dedizione per la promozione della pallavolo nel nostro territorio entrando, accolto a braccia aperte, in tutte le scuole e regalando agli studenti il torneo interscolastico “Oasi dei sapori Volley Cup”. Una scalata dunque, che questa volta è arrivata a toccare il livello più alto, è cresciuta fino all’assegnazione dell’incarico più prestigioso che ci possa essere in un club per un allenatore.

La società non ha dubbi, è lui l’uomo giusto.
Massima fiducia a coach Maurizio Colucci che nel tempo ha saputo dimostrare in palestra, con i fatti, le sue grandi qualità di uomo, competenze di allenatore e conoscitore della pallavolo e delle sue dinamiche. Dunque, se nel finale di stagione 2015/2016, a causa della partenza di coach Fabio Soli con la Nazionale femminile per le qualificazioni olimpiche, è subentrato come primo allenatore e Sora, sotto di due gare nella serie di Finale Play Off Promozione con Vibo Valentia, l’ha guida e condotta fino alla conquista della SuperLega, e se nel finale di stagione 2016/2017 ha rilevato mister Bruno Bagnoli, esonerato alla vigilia dei Play Off Challenge, stavolta le redini le avrà in mano dall’inizio.
È il momento di coach Mariuzio Colucci.

La società lo incaricherà ufficialmente e pubblicamente domenica alle ore 17:30 presso il PalaGlobo “Luca Polsinelli”, in una conferenza stampa a lui dedicata, e aperta a tutti.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

Coach Maurizio Colucci alla guida della preparazione della Biosì

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Nonostante tutte le problematiche che stanno tenendo banco in questi giorni circa la migrazione della Biosì Sora a Frosinone, i bianconeri continuano ininterrottamente e con zelo il lavoro della preparazione. A guidarli, in assenza dell’head coach Barbiero – impegnato con la nazionale under 19 – c’è ancora una volta lui, il secondo allenatore Maurizio Colucci.
Imprescindibile punto di riferimento del club volsco, Colucci non è solo un mister altamente professionale e dalle indubbie capacità, ma un’icona, il simbolo per eccellenza della pallavolo sorana, colui che, con anni di lavoro e passione, si è preso cura di tantissimi gioielli targati Argos, dalle giovanili alla prima squadra. Colucci incarna il volley lirense e le tante vittorie, tra cui quella più bella, l’indimenticabile galoppata che condusse la Biosì alla SuperLega e che gli valse il soprannome “sindaco di Sora”. Averlo nuovamente al timone è una garanzia di risultato, umano e sportivo, con il grande impegno collaterale che lo porta nelle scuole di tutto il comprensorio ad avvicinare tantissimi giovani allo stile di vita sano che la pallavolo, con la sua anima pulita, rappresenta.

“Sono orgoglioso della riconferma nel mio ruolo da parte della società – racconta il mister sorano -, per la fiducia reciproca ottenuta dentro e fuori dal campo da parte mia, dei dirigenti e della proprietà di questa grande società, per il lavoro svolto e i risultati raggiunti ma soprattutto per la sinergia di pensiero e di lavoro che ci unisce. Per me parte tutto dalla passione e dall’amore per questo sport: dietro c’è un lavoro mentale e tecnico indescrivibile ai non addetti, con ore e ore di studio e preparazione. Con questa società ho avuto tante soddisfazioni ma quelle che sento maggiormente stanno nel vedere i piccoli miglioramenti, giorno dopo giorno, in ogni gesto che un’atleta compie, oltre chiaramente alla buona prestazione in gara e all’apprezzamento dei componenti dello staff, dei dirigenti e dei tifosi”.

Lo stesso Colucci continua esponendo gli obiettivi per questa stagione, frutto dell’esperienza della passata:

“Dal mio punto di vista è molto importante, vista anche la giovane età degli atleti, aiutarli a crescere mentalmente, tecnicamente e tatticamente. Essere ambiziosi, combattere in ogni partita per fare più punti possibili: bisogna fare in modo che ognuno di loro dia sempre il massimo in partita ed in allenamento. Siamo convinti di aver allestito una bella squadra e sono pienamente appagato del materiale tecnico e umano a disposizione. Ho visto tutti i ragazzi in buone condizioni dal punto di vista fisico, mentre tecnicamente ci attende un bel lavoro”.

E il “bel lavoro” è già in atto:

“In queste settimane stiamo dando più spazio alla preparazione fisica con sedute di pesi, piscina, beach volley, ma non mancano quelle tecniche, sebbene di condizionamento fisico – prosegue Maurizio. Posso dire che stiamo svolgendo un’ottima preparazione ed i ragazzi stanno rispondendo con grande motivazione, entusiasmo ed impegno. I nuovi innesti si stanno inserendo molto bene e tutto procede come da programma”.

Un ultimo sguardo, mister Colucci lo volge allo staff di cui fa parte, ovviamente quello tecnico, di cui dice:

“Sono molto contento del lavoro della società che ha subito riconfermato tutti e preso un grande allenatore come Mario Barbiero, che conosco da sempre e per il quale nutro rispetto e fiducia; sono sicuro che sia la persona giusta per Sora e per il tipo di squadra che abbiamo costruito. Alla base del nostro progetto c’è il coinvolgimento di tutta l’equipe, ognuno per le proprie competenze, perché siamo convinti che sia il modo migliore per lavorare in serenità e raggiungere risultati positivi. Concordare il lavoro è di fondamentale importanza sia per l’omogeneità delle esercitazioni proposte dallo staff che per la comprensione dei giocatori. Ogni figura dell’entourage ha il suo campo di intervento, ma le varie componenti, dalla tecnica alla tattica passando per quella atletica, devono andare nella stessa direzione e questo è un compito di regia, di organizzazione, che Mario saprà svolgere al meglio”.

 

Cristina Lucarelli – Biosì Sora

Coach Giacchetti: “L’esperienza nello staff tecnico della SuperLega, il miglior corso di aggiornamento che potessi fare”.

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Dopo l’avvicendamento tra coach Bagnoli e il suo secondo Colucci, la Biosì Indexa Sora lascia esordire un altro bianconero doc in panchina, Vittorio Giacchetti. Il club volsco si fregia, così, di una guida tecnica tutta sorana a sottolineare che sa ben pescare tra le eccellenze locali, che tali esistono e non per forza di cose bisogna guardare troppo lontano per prendere il meglio. Lo ha dimostrato negli anni mister Maurizio Colucci che grazie all’impresa della passata stagione, quella che ha condotto la città lirense nell’olimpo del volley, si è anche guadagnato l’appellativo di “sindaco di Sora”, oltre la stima acclarata di un popolo, ma d’altronde quella era sua da tempo. Dalla scorsa domenica, durante la casalinga gara 2 di play off Challenge contro la Calzedonia Verona, Colucci è coadiuvato in panca da un emozionato Giacchetti, coach del settore giovanile dell’Argos Volley, anche lui cresciuto professionalmente e umanamente sotto l’egida della società del presidente Vicini. Il debutto in SuperLega deve essere stata un’emozione non da poco per il giovane allenatore, così possiamo solo immaginare, e dunque chiediamo al diretto interessato di provare, perlomeno, a spiegarci sensazioni che forse se non vivi non riesci ad esprimere in tutta la loro potenza:

“La SuperLega è uno spettacolo talmente grosso che tutt’ora è difficile rendersi conto di quello che è e di quello che è accaduto – spiega Vittorio Giacchetti. E’ stata davvero esaltante la mia prima volta in A1. Sono praticamente entrato in clima partita dopo che era bella che iniziata. Di solito quando scendo in campo sono già concentrato sul match, domenica invece è stato tutto un salutare, fare foto e complimenti vari, quindi la realizzazione di ciò che stava succedendo è arrivata in differita. Dal punto di vista del tecnico, dato che per ovvi motivi non sono tanto addentrato nei meccanismi della squadra e nei rapporti tra Maurizio ed i giocatori, mi sono soffermato tanto sull’andamento dei singoli atleti, emotivamente e tecnicamente, e per me è stato molto interessante. Maurizio Colucci è sempre stato il mio mentore – prosegue Giacchetti. E’ stato il mio primo coach e mi portò con sé ad allenare anche a Sant’Elia. Pallavolisticamente nutro un’ammirazione sconfinata per lui. Se c’è una cosa nella quale mi sto davvero impegnando in questa esperienza in SuperLega è nel cercare di apprendere il più possibile da Colucci: lavorando al suo fianco cercherò di riportare quanto imparato nel mio lavoro con i ragazzi. Ho intenzione quindi di trasferire loro la mia esperienza, e spero di farcela. Ritengo di avere un gruppo molto affamato di pallavolo, quando parlo di loro con lo staff delle giovanili infatti, nella persona di Alessandro Tiberia e Chiara Ottaviani (che saluto come i mie fan numero uno!) in primis, dico sempre che sono dei piccoli atleti perché non vengono in palestra solo per fare uno sport, ma per fare pallavolo puntando a ripetere le gesta degli atleti della SuperLega che vedono in campo domenica dopo domenica. Per me questo è il miglior corso di aggiornamento che avessi mai potuto sperare, mi auguro di riuscire a sfruttarla imparando il più possibile. In realtà io non posso dare molto a Colucci in palestra, se non a livello finisco nello svolgimento degli allenamenti. Per il resto tutto il lavoro è nelle sue mani, anche perché a me questo incarico viene a sommarsi a tutti i precedenti quanto al mio lavoro. Posso presenziare infatti solo ad uno dei due training quotidiani dei ragazzi, ma Maurizio, Stefano e gli altri hanno dei meccanismi talmente tanto rodati che si capiscono alla perfezione, e questo salta all’occhio ancora di più in quel determinato contesto. Non hanno quasi bisogno di parlarsi per comprendersi, soprattutto proprio Maurizio Colucci e Stefano Frasca”.

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora