“The Wall” blindato per il terzo anno consecutivo.

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Al centro della rete non poteva mancare lui, “The Wall”, a rassicurare la panchina e il pubblico volsco. La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora infatti, blinda così per il terzo anno consecutivo Matteo Sperandio, atleta giovane, futuribile ma già di grande esperienza e spessore. A soli 24 anni il centrale di Treviso si è reso pedina indispensabile dello scacchiere di patron Giannetti confermando il suo valore tecnico attraverso la formalità numerica – miglior muratore di stagione con 83 block realizzati in 98 set giocati e terzo nella classifica di rendimento per ruolo con 243 punti totali messi a segno – e quello umano con la disponibilità e l’umiltà che lo contraddistinguono, facendone un esempio di professionismo.

Terzo anno con la maglia bianco-nera, quanto la società crede in te? e quanto tu credi nel suo progetto futuro?

“Personalmente ho creduto fin da subito nel progetto dell’Argos Volley, da quando due anni fa ho firmato per provare a vincere il campionato di Serie A2.
Dopo una prima stagione brillante cui però è mancato il coronamento finale, questo si è dimostrato l’anno giusto, quello della classica ciliegina sulla torta. Il sogno è stato sempre quello di poter giocare in SuperLega e dunque credo che il proseguimento del mio percorso proprio qui, dove c’è una società che ha creduto in me, sia la naturale e diretta conseguenza di ciò che un gruppo fantastico ha prodotto”.

Lo scorso anno durante l’intervista per la tua riconferma hai detto che “è arrivato il tempo di svestire i panni del giovane giocatore”; oggi ti senti di averlo fatto? che giocatore sei diventato?

“Si, ormai credo di aver smesso i panni del giovane atleta, un po’ per l’età e un po’ per l’esperienza maturata sul campo. Oggi sono un giocatore che sicuramente ha ancora bisogno di crescere sotto molti punti di vista, ma che almeno in A2 ha dimostrato il suo valore e si è imposto tra i migliori del ruolo. Certamente la SuperLega sarà una sfida tutta nuova e so che il confronto che mi aspetta sarà con atleti e con livelli per ora visti solamente da spettatore”.

La tua prima volta in SuperLega, che esordio sarà?

“Sono molto carico per questa grande opportunità e proverò a sfruttarla al massimo. Le curiosità sono molteplici e vanno dal potermi confrontare con alcuni tra i giocatori più forti del mondo, al ritrovare vecchi compagni e poter testare il loro cambiamento, passando attraverso palazzetti nuovi, parquet mai calcati, diverse e più numerose tifosi, insomma, scenari sa SuperLega”.

Saluti la Serie A2 come miglior muratore della stagione 2015/2016, ci fai un bilancio delle tue prestazioni in generale e in che misura hanno contribuito al raggiungimento della vittoria finale?

“Quest’anno per la prima volta sono riuscito a vincere la classifica dei muri ed è stata una grande soddisfazione personale. Credo che tra alti e bassi – spero più alti – in generale la mia sia stata una stagione molto positiva e le prestazioni sono state il risultato dell’ottimo lavoro che il gruppo ha svolto durante tutto l’anno sportivo. Sono cresciuto molto sotto l’aspetto mentale, soprattutto attraversando dei momenti di difficoltà in cui magari le cose mi venivano meno bene. Spero però di essermi riscattato a dovere nelle ultime tre gare di finale paly off dei momenti “no”, mettendo in campo tutto l’apporto di cui sono capace e che la squadra si aspettava da me”.

Hai qualche rimpianto? Mentre il ricordo più bello di questa stagione che ti porterai nel cuore qual’è?

“Ovviamente l’unico rimpianto della stagione è la finale di Coppa Italia, una partita il cui ricordo ancora mi tormenta di tanto in tanto. Avrei voluto fare meglio, ma anche la sconfitta fa parte della crescita in un giocatore.
Il ricordo più bello? Sicuramente i miei genitori in tribuna al PalaGlobo durante gara 4 di finale e ovviamente i primi momenti dopo l’ultimo punto di gara 5…un’esplosione di gioia nel cuore”.

Coach Bagnoli racconta che…

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Al termine della conferenza stampa di presentazione e del buffet biologico a chilometri zero offerto l’Azienda Agricola-Agriturismo “Oasi dei Sapori”, godendosi la tranquillità del paesaggio offerto dal Colle le Vicenne di Posta Fibreno, coach Bruno Bagnoli si è piacevolmente intrattenuto in una interessante conversazione conoscitiva.

“Negli ultimi due anni ho guardato tanta pallavolo, sia di serie A1 che A2, e dopo tanto tempo il turno Finale dei Play Off dell’A2 mi ha fatto davvero appassionare. Vedere la Globo giocare una pallavolo stupenda nei momenti importanti, nel vederla esprimere la sua massima forma nei momenti topici, mi ha convinto ad andare nei palazzetti, sia quello di Sora che di Vibo a vedere dal vivo lo spettacolo. Ecco perché la chiamata del General Manager Adi Lami è arrivata molto gradita. La mia strada con quella di Sora si è unita immediatamente già al primo incontro: in un paio d’ore abbiamo condiviso un progetto da svilupparsi in un paio di anni e in cinque minuti ci siamo accordati”.

La sua gavetta da allenatore l’ha portata per meritocrazia a diventare il professionista che è oggi. La sua esperienza e competenza cosa possono dare a Sora e come la possono far diventare?

“Se c’è un rapporto franco tra l’allenatore, lo staff tecnico e la società, la crescita non può essere altro che reciproca. Io cercherò di mettere a disposizione tutta la mia esperienza, da parte della società ho visto tanta disponibilità e questo mi porta a pensare positivo per il futuro. Abbiamo sicuramente una grande sfida da affrontare insieme, ma sono convinto che riusciremo giorno dopo giorno e mese dopo mese a costruire un qualcosa di solido e duraturo. Sappiamo perfettamente qual è il nostro punto di partenza, cercheremo di fare meno errori possibili ma vogliamo crescere, non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto tutti gli altri che possono far parte della società”.

Del progetto che la società le ha illustrato cosa le è piaciuto di più?

“Sicuramente la professionalità, il fatto di voler assegnare a ognuno le proprie competenze e dunque dare le proprie responsabilità, oltre al fatto di essere arrivato in un territorio abbastanza “vergine” con un palazzetto molto bello che andrà a essere implementato e che in un paio d’anni diventerà una bomboniera della SuperLega. Questo perché io ho sempre puntato molto anche sul rapporto con i tifosi: mi è piaciuto fare il tutto esaurito a Mezzolombardo, a Trento, Verona e poi anche a Modena, e credo che riusciremo in questo anche a Sora”.

Oggi è ufficialmente l’allenatore della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, da dove inizierà il suo lavoro?

“La prima cosa sarà quella di confermare tutto lo staff tecnico e coordinarmi bene con loro. La seconda sarà prendere in carico pian piano tutti i giocatori che andremo a confermare rispetto alla passata stagione, che saranno almeno cinque o sei, e in terza battuta ma non per ordine di importanza, confrontarmi bene con il vertice della società per fare tre o quattro acquisti che consentano alla squadra dal punto di vista tecnico di ben figurare in categoria”.

Che SuperLega si immagina? Come è cambiata dalla sua ultima presenza nella stagione 2012/2013?

“Ho avuto modo di allenare in SuperLega per tantissimi anni, soprattutto quando la Serie A1 era il campionato più bello al mondo quando tutti i migliori giocatori russi, brasiliani, cubani, ne facevano parte. Poi c’è stata la crisi e il nostro campionato si è un pochino impoverito. Adesso però c’è un ritorno di fiamma nel senso che negli ultimi due o tre anni il livello si sta alzando di nuovo e possiamo contare su parecchie formazioni veramente molto interessanti. E non è un caso che anche a livello Europeo siamo presenti con la Calzedonia Verona ha vinto la Coppa, Trento che è arrivata in Finale di Champions League. Pertanto questa SuperLega di Sora sarà sicuramente di grande qualità”.

Ricco di contenuti e di bellissimi racconti il momento di relax condiviso con coach Bagnoli, un allenatore che sicuramente ha vissuto tanta pallavolo che conta nei momenti d’oro del nostro sport, e che certamente saprà guidare Sora nelle sue esperienze nella Serie. La chiacchierata la conclude così:

“Il primo impatto è molto buono, sono tanto carico e altrettanto motivato”.

Allora Guerrieri Volsci e non solo, preparatevi a stupirlo e a farvi stupire.

Presentato coach Bruno Bagnoli e la Sora che sara’

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È Bruni Bagnoli il primo allenatore della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora. Inaugura così la nuova era la società Argos Volley, con una conferenza stampa presso l’Azienda Agricola-Agriturismo “Oasi dei Sapori”, in località Colle le Vicenne a Posta Fibreno, dove in tavola vengono messi gli argomenti più importanti, quelli che preannunciano la Sora che sarà.

Come sempre i progetti sono ambiziosi e ben strutturati, curati nei minimi dettagli e suddivisi per aree di competenza. Per questo il vertice dell’Argos Volley sta lavorando alacremente e parallelamente su due fronti, quello puramente sportivo, e quello societario, per raggiungere in entrambi il professionismo necessario per ricoprire al meglio il suo posto in SuperLega.

“Questo sarà un anno importantissimo e impegnativo – dichiara Patron Gino Giannetti -, ma noi stiamo curando ogni aspetto e dettaglio cercando di cavalcare le novità della SuperLega per non farci trovare impreparati.
Ancora una volta mi sento di esprimere la mia gioia, la mia soddisfazione per quanto conquistato, ma ora è il momento di levarci dagli allori che ci siamo meritati e profondere l’impegno e la passione che ci contraddistinguono nelle prossime responsabilità che ci attendono. Dobbiamo pensare al futuro e strutturare sia la società che la parte sportiva: la prima con tutte le innovazioni che apporteremo iniziando dal concetto di marketing, passando per quello di media, stampa e comunicazione, fino ad arrivare al sociale, un settore su cui ci siamo sempre concentrati e che intendiamo continuare a portare avanti più di prima; spostando l’attenzione sul versante puramente sportivo mi preme esprimere la contentezza dell’Argos Volley nel poter contare sulla presenza, in questa nuova avventura, di Bruno Bagnoli, con il quale ci siamo trovati sin da subito per obiettivi, programmazione e scopi. Siamo consapevoli di aver lasciato un mondo, quello dell’A2, e di trovarne ora uno completamente differente, ma al contempo sappiamo di avere la forza e la volontà di poter prendere parte al meglio anche a questo”.

E dunque, la prima importante novità, il primo punto fermo ufficializzato, riguarda il significativo ingresso nello staff tecnico della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora della guida tecnica Bruno Bagnoli con un contratto biennale che potrebbe anche essere prolungato.

“E’ da qualche anno che seguo le vicende dell’A2 – inizia a raccontare coach Bagnoli -, e anche in questa stagione ho avuto modo di ammirare il lavoro svolto da un grande Sora sia sul campo che fuori, sia dagli atleti che dallo staff. La Globo si è sempre fatta trovare pronta e ha avuto il grande pregio di essere presente fisicamente bene nei momenti topici esprimendo, proprio quando era necessario, la sua miglior pallavolo. Questo ha subito palesato la professionalità e il lavoro che ci sono dietro a questo grande risultato. Dopo l’addio di Soli, cui faccio i miei complimenti per quanto raggiunto, si è aperta per me la possibilità di approdare a Sora. Io sono molto motivato perché ho visto, fin dal primo momento, una società valida, disposta a investire non solo sui giocatori ma su tutto l’apparato. Io sono un allenatore di progetto, sono stato diversi anni nella stessa città e, per esperienza, posso affermare che quando la base è solida e la struttura possiede continuità, i risultati arrivano. Reciprocità, fiducia e possibilità di confronti sono termini indispensabili per crescere insieme, componenti che ho ravvisato fin dal primo incontro.
Dal perseguimento di obiettivi comuni è così scaturito un contratto biennale che potrebbe anche essere prolungato in futuro: la nostra idea è costruire una realtà futuribile e che possa competere con tutte le altre realtà pallavolistiche italiane, non solo sotto il punto di vista sportivo-agonistico, ma di società stessa. Credo che questo possa essere un matrimonio fruttuoso sia per me che per il club, nonostante le difficoltà di un campionato complicato come quello di SuperLega dove incontreremo tanti campioni olimpici e dove dovremo fare i conti con tanti talenti, ma ciò che ci preme maggiormente è mettere i mattoni per il domani, approntare un roster robusto, con cinque o sei conferme della passata stagione e con degli innesti mirati che diano risultati ma che siano spendibili nel futuro. Dobbiamo concepire questo momento come tempo di evoluzione di una società con uno zoccolo compatto e aspirare a farne una macchina perfetta per il domani”.

Al tavolo dei relatori anche il Presidente dell’Argos Volley Enrico Vicini, il vice Ubaldo Carnevale, il General Manager Adi Lami e l’altro Patron Ivan Giannetti, pienamente in accordo con quanto già dichiarato e con le maniche rimboccate per lavorare in prima persona su tutti i progetti che insieme hanno ampiamente condiviso ed elaborato. Ha dare sostegno alle idee esposte, il direttivo della Banca Popolare del Frusinate che continuerà a essere una delle colonne portanti della struttura Argos Volley.

Novità dalla Lega Pallavolo Serie A

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Saranno tante le novità della prossima stagione per la Serie A UnipolSai. L’intera agenda è stata analizzata da due Consulte distinte tenutesi a Bologna.

Tre sono le date fondamentali nelle prossime settimane.
Il 30 giugno scade il termine per la presentazione delle domande di iscrizione alla Serie A UnipolSai, sia per la SuperLega che per la Serie A2.
Il 9 luglio la Commissione Ammissione Campionati terminerà il proprio studio documentale, inviando per ratifica alla Federazione l’elenco dei Club partecipanti.
Il 19 luglio a Bologna inizierà la tre giorni del Volley Mercato, che si chiuderà giovedì 21 luglio con “La Prima Battuta”, presentazione ufficiale dei calendari della stagione agonistica.

Ma ecco le novità della prossima annata.
Per la prima volta sarà poker, la Del Monte® Supercoppa 2016 nella sua nuova edizione vedrà quattro formazioni contendersi il trofeo, vinto lo scorso anno dalla DHL Modena.
A partecipare alla sfida saranno ogni anno le squadre con i migliori titoli di coppe europee per la stagione in corso. Le squadre in campo saranno quindi DHL Modena, Cucine Lube Banca Marche Civitanova, Sir Safety Conad Perugia (partecipanti alla Champions League 2016/17) e Diatec Trentino (partecipante alla CEV Cup 2016/17).
La data dell’evento è stata fissata al 24 e 25 settembre, con sede da definire.

Grandi novità per il Video Check System. I sistemi attuali, presenti su tutti i campi di SuperLega UnipolSai saranno espansi: con 6 telecamere in più, le macchine per il controllo delle azioni di gioco vigileranno anche sui tocchi del muro in tutti i match del Campionato.
Dalla prossima stagione poi, l’esordio in Serie A2 UnipolSai. Ogni Club sarà dotato di un nuovo impianto Video Check, con tutte le possibili chiamate disponibili come in SuperLega: in-out, fallo al servizio, invasioni, tocchi a muro.
Il sistema è stato rivisto con un nuovo software e nuovi sistemi hardware studiati in collaborazione con Data Project.

Saranno anche i tifosi a partecipare al grande quesito della nuova Serie A2 UnipolSai: come si chiameranno i due gironi?
La Serie A2 UnipolSai 2016/17 si presenta con una griglia di partenza particolarmente ricca. In attesa delle iscrizioni e della verifica da parte della Commissione Ammissione Campionati, sono un massimo di 20 le Società aventi diritto a partecipare il prossimo anno.
La formula studiata è un Campionato a doppio girone, con andata e ritorno. Le partecipanti in ordine di classifica confluiscono poi in una seconda fase con Pool Promozione e Pool Salvezza: si giocano andata e ritorno, ma non si disputano gli stessi match della prima fase acquisendone i punti classifica realizzati.
La proposta della recente Consulta di Serie A2 è di chiedere anche la partecipazione degli appassionati per scegliere i nomi dei due gironi. Infatti le due divisioni saranno composte per ranking e, in assenza di classici criteri geografici stile “conference” americane, possono assumere nomi di pura fantasia per evitare la desueta classificazione per lettera dell’alfabeto.
Colori? Grandi musicisti? Pallavolisti del passato? Altro? La parola al pubblico.
A partire da domani i canali social della Lega Pallavolo Serie A aprono al quesito: quali nomi scegliere per i due gironi della Serie A2?
La Lega raccoglierà tutti i pareri di tifosi e dei Club per la scelta finale.

Santucci: “Sora, un’ottima compagna di vita”.

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Riparte da Santucci la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora mentre Marco continua a coltivare un progetto ambizioso che con la maturità dei trent’anni è vissuto e affrontato con cognizione di causa. Un progetto comune che gli ha fatto raccogliere grandi frutti e che tra qualche mese lo porterà a vivere esperienze ambite da tanti ma destinate solo a pochi.

Matrimonio consolidato dunque quello con la Globo: tra i tre anni di cavalcata dalla serie B2 alla A2, quelli dal 2007 al 2010, e il ritorno nelle ultime due stagioni segnate anche queste da una vittoria epica, oramai Santucci è alla sua sesta presenza in maglia bianco nera.
Quanto la società crede in te? e quanto tu credi nel suo progetto futuro?

“Quello che mi lega principalmente alla Globo fin dal primo giorno in cui sono entrato a far parte del club – comincia a raccontare il libero Marco Santucci -, sono gli obiettivi.
Anno dopo anno il vertice societario ha sempre fissato dei punti fermi e altri a cui mirare, e io li ho sempre condivisi in pieno.
Trovare una società che per così tanto tempo, stagione dopo stagione, continui a investire per obiettivi importanti, non è facile e io sono felicissimo e onorato di farne parte, sia della società che di qualunque progetto essa abbia. Per questo sono arrivato a firmare la mia sesta presenza perché, come nei cinque anni passati, anche per questa nuova avventura sportiva condivido e accetto il progetto della Globo che continua a combaciare con il mio. Questa coincidenza di obiettivi, di desideri, di scopi, credo sia il segreto del nostro rapporto duraturo e della stima reciproca che si è venuta a creare anno dopo anno”.

Hai raggiunto una certa e notevole maturità professionale, che giocatore sei diventato? E quanto e in che modo Sora ha contribuito in questo?

“Sento che posso ancora crescere. I miei 32 anni non sono sinonimo di piena maturità perché ho ancora tanta voglia di lavorare e migliorare sia sotto il profilo tecnico che umano. Sora nella mia crescita ha contribuito molto e continua a farlo tantissimo, senza peccare di presunzione mi sento di dire che nel corso degli anni siamo cresciuti insieme e che Sora è stata un’ottima compagna di vita”.

Per te sarà la prima volta in SuperLega come del resto per la Globo, che esordio sarà?

“Non ne ho la più pallida idea, ho solo tanta voglia di iniziare e giocare contro campioni italiani e stranieri che non ho mai avuto l’occasione di incontrare e affrontare. Sarà un grandissimo stimolo, non ho nulla da perdere ma tanta voglia di godermi in pieno la possibilità che mi è stata data”.

La curiosità più grande che hai per la prossima stagione?

Come Marco Santucci si comporterà in questa SuperLega”.

Saluti la Serie A2 da re della seconda linea con le classifiche di rendimento stilate dalla Lega Pallavolo Serie A al termine regolar season che ti vedono sul gradino più alto del podio della stagione 2015/2016, ci fai un bilancio delle tue prestazioni in generale?

“Per rispondere a questa domanda ho bisogno di fare un passo indietro e tornare alla stagione 2014/2015 che finì male sia a livello di squadra che personale. Durante l’estate ho avuto molti dubbi sul cambio di ruolo, torno a fare lo schiacciatore con quello che ne consegue o continuo a fare il libero? La società ha avuto fiducia in me e questo nella mia mente ha fatto scattare una molla, la voglia di mettercela tutta per capire fino in fondo se potevo perseguire nella mia scelta o fare un passo indietro. Durante questa annata sportiva, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita mi sono sentito sempre in continua crescita e il bello è che sento di poter migliorare ancora”.

Questi tuoi risultati personali che contributo hanno dato alla squadra e alla vittoria finale?

“Sono più contento per quello che ho trasmesso ai miei compagni sotto il profilo emotivo che per la vittoria della classifica di rendimento, a volte la differenza la fa un sorriso o un consiglio a un compagno piuttosto che una ricezione o difesa fatta bene. Penso che alla vittoria finale abbia contribuito più il mio carattere che la mia tecnica”.

Qual’è la palla che sei stato più orgoglioso di ricevere e/o difendere? e invece quella che ti ha fatto più paura? hai qualche rimpianto?

“Come faccio ad avere rimpianti dopo una stagione del genere? Scherzo, ovviamente la sconfitta nella Finale di Coppa Italia, però ci siamo rifatti e alla grande.
La paura non fa parte delle sensazioni che provo quando entro in campo, nel corso degli anni ho capito che il modo giusto per affrontare le partite è quello di godersi palla dopo palla con lucida e serenità. Non ci sono palle recuperate in particolare, ma a detta dei miei amici e parenti più stretti in gara 5 di Finale Play Off ne ho recuperate abbastanza, forse come non ho mai fatto, e mi bastano quelle. Io ero in trance e non ricordo nulla, devo ancora realizzare al punto giusto per poter rivedere la partita”.

Il ricordo più bello di questa stagione che ti porterai nel cuore qual è?

“I miei compagni: ragazzi semplici e sempre con il sorriso sulle labbra anche nei momenti difficili, un vero gruppo con il quale ho avuto immenso piacere di condividere tutto”.

Quanto tempo hai impiegato a realizzare la grandezza dell’impresa epica che avete realizzato?

“Ancora non realizzo del tutto, ho tanta gioia dentro mi sembra di volare, è una sensazione bellissima. Voglio godermela finché dura”.

Cosa significa per te questa vittoria?

“Ci tenevo tantissimo, ho cambiato ruolo anche per raggiungere quest’obiettivo e vedere che i sacrifici fatti per anni hanno portato il loro frutto mi riempie di gioia. Ringrazio mia moglie e la mia famiglia che mi sono stati sempre vicini e penso di averli ripagati per i tanti chilometri e i tanti sacrifici che hanno fatto per me”.

Oltre la Serie A.

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Argos Volley: oltre la serie A. Perché la società volsca non è sinonimo unicamente di professionismo, SuperLega e nomi altisonanti. Il club sorano è anche passione e amore per il proprio territorio, impegno per il sociale e investimento per il futuro. Oltre che sui campi di tutto lo stivale l’Argos Volley ogni anno profonde le proprie forze tra i giovani cittadini del comprensorio conquistando risultati sempre più soddisfacenti e stimolanti affinché, in futuro, si faccia ancora meglio, se possibile.

Come ogni anno gli uomini del patron Giannetti dirigono sforzi umani ed economici verso l’istituto formativo dell’essere umano per eccellenza, la scuola, e lo fanno diversificando l’apporto in diverse strategie ma con lo stesso obiettivo: formare un individuo dai sani principi con un corretto stile di vita e che sappia vivere nella collettività. Sono dunque gli incontri scolastici l’attività faro degli uomini Argos, come dimostrato dai numeri toccati in stagione: circa 5000 alunni incontrati (elementari, medie, superiori), 2 visite settimanali per 6 mesi di lavoro – come da planning societario -, sei comuni coinvolti: Sora, Broccostella, Isola del Liri, Campoli, Castelliri, Monte San Giovanni Campano.
In queste visite, il responsabile del progetto coach Maurizio Colucci è stato sempre accompagnato dagli atleti della serie A che, di volta in volta, hanno animato le ore a disposizione dei più piccoli, facendosi conoscere, illuminando i loro occhi attraverso la dimostrazione pratica di un gesto tecnico, intrattenendo con loro conversazione, rapporto e supporto, perché ogni eccellenza del presente e del domani è stata un bambino con un sogno.

“Abbiamo preso dei ragazzi e fatti diventare uomini ed eccellenze nel nostro sport” ha detto Gino Giannetti, e questa filosofia accompagna da sempre tutta l’operosità dell’Argos Volley che mette al primo gradino dei suoi interessi proprio il bambino di oggi, uomo ed eccellenza del domani. A spiegarlo la voce della dirigente Antonella Evangelista:

“La nostra società ha da sempre creduto che le eccellenze vadano distribuite e che il territorio debba crescere. I nostri atleti hanno per contratto l’obbligo di impegnarsi a tal fine, di diffondere la pratica sportiva nelle scuole del territorio. Questo tipo di responsabilità rientra tra quelli che il contratto definisce come “impegni agonistici”, a palese dimostrazione di quanto per noi sia importante partecipare all’educazione delle giovani leve, avvicinandole il più possibile a uno stile di vita sano e corretto. Per noi lo sport è portatore di valori sociali importanti, quegli stessi valori che consolideranno il cittadino coscienzioso e consapevole del domani. Competere vuol dire avere rispetto dell’avversario, riconoscere se il rivale ha più talento di te e avere rispetto del verdetto del campo; vuol dire legarsi ad un gruppo, perseguire uno scopo comune e aiutarsi reciprocamente. Portare il nostro mondo, che è una realtà pulita, nelle scuole, attraverso un professionista della massima serie, vuol dire far passare un messaggio pedagogico: lo sport può si diventare una professione, ma può e deve essere sempre accompagnata dallo studio, come insegnano i nostri stessi giocatori. E avvicinare i ragazzi a tutto ciò ha valenza cooperativa su tutto il territorio: visitando i vari comuni e parlando con i giovanissimi, non necessariamente questi verranno da noi per praticare sport, ma molto più probabilmente lo faranno nella città di residenza, aiutando così lo sviluppo del comprensorio come corpo unico. L’Argos da sempre opera sul territorio, è radicata e cresciuta a Sora da circa 40 anni, ha lo stesso presidente, Enrico Vicini, da circa trent’anni, è sostenuta e formata da un collettivo di persone che crede fortemente in quelle individualità che poi formano il gruppo e sfornano eccellenze in ogni settore: a partire da quello sportivo, con tanti atleti provenienti dal nostro vivaio e che oggi si trovano a calcare campi della serie B e della serie A, passando per lo staff tecnico dove il nome di coach Maurizio Colucci è esaustivo di un’impresa, quella dei playoff, che ne porta la firma indimenticabile, fino ad arrivare a tutti gli altri settori, medico, mediatico. E proprio il dono della SuperLega sarà, da parte nostra, un regalo a Sora: l’Argos è una realtà inclusiva, aperta a quanti vogliano aiutarci a crescere ancora, perché miriamo ad aumentare sempre la nostra efficienza e la nostra alacrità”. Alle parole della dirigente fa eco coach Maurizio Colucci: “Il messaggio che i nostri atleti vogliono divulgare tra i bambini è quello di fare sport, aldilà di quale sia la disciplina sportiva scelta, e lo fanno raccontando le loro esperienze e come magari si sono avvicinati al volley partendo però da pratiche differenti. Perché ciò che è salutare è l’attività fisica, a prescindere da quale si scelga. Perché il nostro scopo è il diffondersi di qualsiasi attività, a prescindere dalla pallavolo. Oltre, quindi, gli incontri che nell’arco della stagione l’Argos pianifica all’interno degli istituti scolastici, è stato organizzata la terza edizione del torneo interscolastico “Oasi dei Sapori”, in collaborazione con l’omonimo agriturismo. La nostra società mette a disposizione un budget, non solo di competenze e professionalità, ma anche economico; ogni scuola partecipa gratuitamente alla competizione e usufruisce di materiale sportivo, divise e quant’altro, come segno tangibile del nostro passaggio. Il nostro speciale legame con i giovani torna ad essere ribadito anche attraverso il discorso delle giovanili: se con i campionati di A2 siamo stati punto di riferimento della provincia, con i più piccoli abbiamo disputato competizioni regionali e nazionali e ad oggi siamo convinti che bisogna continuare su tale strada, dando però l’opportunità non solo alle eccellenze sportive di scendere in campo e giocare; per cui, accanto a tornei d’eccellenza, viaggeranno di pari passo tornei accessibili a tutti, dove salute e divertimento saranno le parole d’ordine. La nostra associazione, anche in estate, non fermerà il lavoro nel sociale e a breve esporremo un programma di attività volte ai grandi e ai più piccini”.

Cristina Lucarelli

Confermati Sperandio e Santucci, due atleti che valgono la categoria.

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Non ha dubbi la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, sa da dove vuole partire e dove vuole arrivare per il suo primo anno in SuperLega e ha deciso che all’esordio di certo non possono mancare Matteo Sperandio e Marco Santucci.

C’è dunque la riconferma per il centrale e il libero che oramai nella maglia sorana riconoscono il loro vestito migliore.

Matteo sarà al suo terzo anno targato Globo e i progetti che la società Argos Volley gli propone lo entusiasmano sempre di più.
Matrimonio consolidato invece per Marco che, tra i tre anni di cavalcata dalla B2 alla A2, quelli dal 2007 al 2010, e il ritorno nelle ultime due stagioni segnate anche queste da una vittoria epica, oramai è alla sua sesta presenza.

Entrambi però nelle loro carriere pallavolistiche non hanno mai calcato i palcoscenici della Serie A1 e ora hanno la possibilità di farlo con Sora, continuando un percorso che ha portato il club nell’Olimpo del volley anche grazie al significativo contributo dei due giocatori.

È indubbio che entrambi gli atleti oramai siano dei veri professionisti dell’ambiente e a testimoniarlo ci sono i risultati raggiunti con numeri importanti non solo nel complessivo ma anche nel singolo.
Sperandio “The Wall” saluta la Serie A2 come miglior muratore della stagione regolare 2015/2016 con ben 83 block realizzati in 98 set giocati. Terzo nella classifica di rendimento del suo ruolo con 243 punti totali messi a segno di cui, oltre agli 83 muri, 19 ace e 141 attacchi perfetti con percentuali del 56,2%.
Santucci invece è il re della seconda linea. Statistiche e classifiche di rendimento stilate dalla Lega Pallavolo Serie A al termine della regolar season, lo vedo sul gradino più alto del podio. Nei 102 set disputati in 26 gare, 449 sono state le palle che ha ricevuto con il 37% di perfezione, permettendosi solamente 21 errori.

Parte così il mercato della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, confermando due atleti che valgono la categoria e che venerdì conosceranno il loro nuovo allenatore nella conferenza stampa indetta per l’occasione presso l’Azienda Agricola-Agriturismo “Oasi dei Sapori”, in località Colle le Vicenne a Posta Fibreno, a partire dalle ore 12,00.

Prima conferenza stampa per l’Argos Volley

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La società Argos Volley indice per il prossimo venerdì 10 giugno alle ore 12,00 una conferenza stampa per ufficializzare pubblicamente la nuova guida tecnica della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora targata 2016/2017.

Presso l’Azienda Agricola-Agriturismo “Oasi dei Sapori”, in località Colle le Vicenne a Posta Fibreno, i patron Gino e Ivan Giannetti, il presidente Enrico Vicini, il vice presidente Ubaldo Carnevale, e il Direttore Generale Adi Lami, presenteranno il nuovo allenatore che per la prima volta parlerà del lavoro che svolgerà sulla panchina di Sora e resterà a disposizioni di quanti avranno delle domande o curiosità da porgere.

La società Argos Volley dunque è lieta di invitare tutti quanti volessero conoscere il nuovo coach in anteprima, a prendere parte alla conferenza stampa nella quale il vertice societario parlerà anche del futuro che l’attende in SuperLega e dei progetti ai quali sta già lavorando alacremente per una partecipazione degna della categoria.

Arrivederci coach Soli

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Non sarà coach Fabio Soli a guidare la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora nella sua prima stagione in SuperLega. Il mister della promozione infatti ha deciso di aprire un nuovo corso alla Porto Robur Costa dove è stato scelto dal neo Direttore Generale, Marco Bonitta, come guida tecnica della CMC Ravenna. Sarà ancora sul cammino della Globo dunque, ma come avversario.

Coach Fabio Soli a Sora ha segnato un’epoca, ma è indubbio che Sora abbia segnato Soli e la sua carriera.
Arrivato nel club volsco nell’estate del 2014 quando la società di Patron Giannetti scelse di affidare la squadra che avrebbe affrontato il campionato 2014/2015 nelle mani di un allenatore al debutto nel Campionato Italiano di Pallavolo Maschile dopo il biennio trascorso in Turchia sulla panchina del Fenerbahçe Spor Kulübü preceduto da quello in casa Pallavolo Modena, in due anni è stato complice e artefice di grandi atti sportivi.
Con il direttivo Argos Volley a tirare le redini, il suo primo volley mercato da capo allenatore si mosse in tre direzioni: nuovi arrivi, riconferme e graditi ritorni. Quello è stato davvero l’anno in cui Sora ha tagliato il cordone con il suo passato e con quel filo sottile di pallavolo che l’ha contraddistinta negli anni: ha fatto tante cose buone e reso vivi tanti sogni senza raggiungere però quello più ambito, ma questo non ha avuto importanza perché Soli con il suo team e il suo staff, ha fatto innamorare il pubblico locale della sua Sora pallavolistica. Il PalaGlobo “Luca Polsinelli” ogni domenica era sempre più in festa, la partecipazione, la vicinanza, il calore, aumentavano giorno dopo giorno. Insomma, assieme a coach Colucci ha lasciato al movimento locale un’eredità importante di cui tutta la Argos Volley ne è orgogliosa.

Per la stagione seguente, quella 2015/2016, non viene dunque messa in dubbio la sua permanenza sulla panchina bianco-nera e per la settima partecipazione della Globo al Campionato Nazionale di Serie A2 la società volsca decide di mantenere l’ossatura della squadra e di contare su punte di diamante diverse.
“Costruiremo un gruppo che abbia nel lavoro il proprio must” – dichiarava il mister dopo le prime operazioni di mercato quando a dare valore aggiunto sono stati chiamati l’opposto olandese Sjoerd Hoogendoorn e lo schiacciatore Mattia Rosso.
In quel momento coach Soli ancora non sapeva che stava nascendo “il gruppo”, quello che gli avrebbe regalato una delle vittorie sportive più grandi, quello con il quale sarebbe andato in gloria, quello con il quale alla sola seconda esperienza come primo allenatore avrebbe festeggiato la conquista della promozione nell’Olimpo del volley Italiano.

Ora coach Soli sposa un altro progetto, quello della Porto Robur Costa che lo porta a chiudere un importantissimo ciclo della sua vita e ad aprirne, seppur nella continuazione, un altro accanto a mister Bonitta con il quale condivide la panchina della Nazionale Italiana Femminile e ora anche la scrivania di Ravenna.

L’Argos Volley augura all’allenatore che a Sora ha avuto perfino la possibilità di essere mental coaching della società assicurativa provinciale Allianz, un proseguo nel mondo della pallavolo ricco di esperienze positive alla guida di gruppi unici e quanto mai veri e leali come lo è stato quello della sua ultima stagione a Sora. Lo ringrazia per aver segnato un’epoca che farà storia, e come un amico vero gli lascerà aperta la porta del PalaGlobo per accoglierlo ogni qualvolta avrà voglia di passare a fare un saluto.

Arrivano i primi saluti in casa Globo

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Scioglie le righe la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.

Dopo la festa in piazza Santa Restituta, il saluto ai tifosi con buffet al PalaGlobo “Luca Polsinelli” e la cena societaria, tutti in vacanza o quasi.
L’Argos Volley infatti è già a lavoro per pianificare la prossima stagione partendo dalla propria importante struttura, mentre alcuni giocatori cominciano o portano a termine le trattative per il loro futuro nel mondo del volley.
E così, a pochi giorni dal termine della stagione sportiva è già tempo di saluti per due grandissimi atleti che hanno indelebilmente segnato le gesta sportive del club volsco, il capitano Marco Fabroni e lo schiacciatore Romolo Mariano.

Destinazione Monini Spoleto per il posto 4 che continuerà a calcare i palcoscenici della Serie A2 con la maglia del club neo promosso e che si troverà di fronte da avversario il suo ormai ex compagno Fabroni che dopo due stagioni in bianco-nero passa al bianco-blu dell’Emma Villas Siena.

La società Argos Volley nella persona del General Manager Adi Lami, ringrazia i due atleti per la professionalità e determinazione con la quale hanno vissuto il loro periodo a Sora, augurando il meglio che meritano per il loro futuro sportivo e di vita privata.

Romolo, dopo una stagione alla Globo, saluta tutti con un messaggio Facebook:
“Ho iniziato l’avventura a Sora scrivendo sulla sua pagina social e chiudo facendo altrettanto. Grazie a tutti per il supporto dimostrato durante la stagione. Sono fiero di aver raggiunto un traguardo importantissimo come la Superlega insieme a voi.
Vi lascio con un arrivederci perché chissà, magari le nostre strade si potranno un giorno incontrare di nuovo”.

Marco Fabroni invece è arrivato nel club due anni fa quando nei primi giorni di luglio 2014 l’Argos Volley scoprì la sua prima carta con una operazione di mercato che conquistò immediatamente il pubblico e la tifoseria locale. Il carattere e l’atteggiamento mentale mostrato dal capitano sia in campo che fuori, è stato da subito perfettamente in linea con quello che piace alla società di Patron Giannetti e anche a tutto l’ambiente che non gli ha mai fatto mancare il proprio affetto, e proprio queste due caratteristiche si sono rivelate vincenti.
Fabroni ha creduto molto nel progetto di Sora tanto che firmò un contratto biennale e a oggi può dire di aver fatto veramente bene. Ma arriva un punto in cui altre scelte vanno fatte e, condividendole con la società, il capitano ha deciso di andare a orchestrare altri palcoscenici.
A Siena rappresenterà il dopo Scappaticcio, ma come ha già dichiarato

“Ogni anno c’è un palleggiatore che lascia e io non ho paura del confronto. Ho sempre cercato di esprimere il mio gioco al meglio con i giocatori che avevo a disposizione e sono sicuro che anche il pubblico di Siena apprezzerà la mia voglia di giocare e di vincere. Anche il mio carattere, che potrebbe sembrare sopra le righe, in realtà è solo una conseguenza del desiderio di conquistare qualcosa di importante.”

E diciamo che a Sora, Fabroni tutto questo lo ha fatto, non ha avuto paura di nulla, ha espresso magnificamente la sua regia, ha fatto giocare e divertire i suoi compagni, si è fatto apprezzare per tutto questo dal pubblico alimentando in loro la sete di vittoria arrivata con la conquista della SuperLega. Grazie capitano a nome di tutta la società Argos Volley, di tutto lo Staff e soprattutto di tutto il pubblico.