Arriva il nuovo Preparatore Atletico, è Andrea Pozzi.
La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora arricchisce il suo staff tecnico con un professionista del settore che aggiungerà valore all’entourage di coach Fabio Soli, il nuovo volto è quello del preparatore atletico Andrea Pozzi.
Per questa stagione 2015/2016 la carriera di Pozzi si vedrà investita di un doppio ruolo che riuscirà a far convivere tranquillamente grazie alla sua grande voglia di lavorare, alla sua passione per quello che fa, al metodo di lavoro acquisito nel tempo, e all’esperienza vissuta negli anni sui campi e nelle palestre del volley che conta. Andrea sarà il preparatore atletico dei ragazzi della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora e il primo allenatore di quelli dell’Hydra Volley Latina in Serie B1, squadra della quale ha preso la guida tecnica lo scorso anno a stagione inoltrata e dove appunto è stato riconfermato.
La prima cosa che Pozzi ci tiene a spiegare è proprio come dividerà il tempo e gestirà il lavoro tra i due impegni:
“Nella fase iniziale di stagione, che è poi quella più complicata della preparazione perché mossa da grandi ritmi di lavoro, assieme a coach Fabio Soli abbiamo deciso di sviluppare il lavoro nei week end. Chiederemo quindi ai ragazzi di allenarsi il sabato e la domenica, giorni in cui Fabio riuscirà a rientrare più di qualche volta dai suoi impegni con la Nazionale e io a dividere e conciliare i miei doveri con l’Hydra. Durante l’anno poi sarà più semplice anche grazie all’aiuto di un’altra persona fidata che entrerà nello staff tecnico, oltre alla mia presenza che sarà più costante in orari e giorni alternati a quelli di Latina”.
Laureato in Scienze Motorie e con un master di II livello, Andrea è stato anche docente Federale nei primi anni del 2000, ma è nel 1996 che è iniziata la sua carriera nel volley come assistente allenatore all’Auselda Roma. Dopo la trafila nelle giovanili della Piaggio Roma Volley e qualche anno come allenatore a Frascati e nel Cus Roma, è arrivata la chiamata della Serie A1 di Latina dove ha cominciato la sua attività di preparatore restando nel club dal 2002 al 2005. È stata poi la volta di Vibo Valentia fino al 2007 anno in cui Pozzi è diventato un fedelissimo compagno di lavoro di coach Mauro Berruto il quale l’ha tenuto al suo fianco in ogni sua esperienza, in un percorso lavorativo che è durato ben 7 anni, iniziato in Grecia nel Panatinaikos, proseguito alla Gabeca, passato anche per la Lube Banca Marche Macerata e nella Nazionale Finalndese, per culminare con l’esperienza azzurra nella Nazionale Italiana dal 2011 fino a Mondiale 2014 periodo nel quale ha dovuto conciliare anche gli impegni in Polonia con lo Jastrzębski Wegiel condivisi con coach Lorenzo Bernardi dal 2011 al 2013.
Nel frattempo ha avuto anche momenti per scrive “Il grade libro della pallavolo” pubblicato nel 2005 e incentrato sui fondamentali, ruoli, sistemi di gioco, preparazione fisica e analisi della gara della pallavolo, testo utilizzato per un periodo anche dalla Fipav Lazio nel corso allenatori secondo grado.
D’obbligo dunque la domanda sul motivo per il quale abbia scelto la pallavolo per esercitare la sua professione:
“Da atleta ho fatto un po’ tutti gli sport ma negli ultimi anni solo pallavolo, e mentre studiavo all’università è arrivata la chiamata dell’Auselda Roma e da questa ho deciso di far partire dal volley il mio futuro. Impegnato da sempre su due fronti cercherò di conciliare tutto. Ovviamente ognuno dei ruoli influenza l’altro, per questo sono un preparatore un po’ anomalo ed emerge molto nel mio modo di lavorare soprattutto nella preparazione atletica dove inserisco molto la palla sia nella parte tecnica che nel riscaldamento”.
Data la tua quasi ventennale esperienza, ci sono differenze tra allenare una squadra che affronta un campionato e una che deve essere preparata per una competizione Mondiale o un Europeo?
“Sicuramente ci sono grandi differenze, ma quello che cercherò di fare sia con il team di Serie A2 che con quello di B1 sarà di dare loro una organizzazione che sia il più vicino possibile all’alto livello, a quello di una Superlega o di una Nazionale. E questo potrà essere possibile con l’aiuto e la collaborazione di un valido staff tecnico e dei giocatori professionisti”.
Quanto è importante il ruolo del preparatore atletico?
“Negli sport moderni molto in quanto attualmente lo sport è diventato molto fisico e gli sportivi di conseguenza molto più prestanti. Per cui il concetto di preparazione fisica e sviluppo della performance è diventato fondamentale. Con il mio lavoro cercherò di dare agli atleti le condizioni migliori al fine di avere meno infortuni possibili facilitando anche il lavoro dell’allenatore perché poi è lo sviluppo dell’allenamento tecnico che fa sì che la squadra sia più o meno forte. Tra i ragazzi conosco già qualcuno come Mattia Rosso col quale ho collaborato in Nazionale e posso dire che è un gran bell’atleta. È una squadra mediamente giovane ma ben messa fisicamente, cosa che sicuramente faciliterà molto il mio lavoro. Chiaramente manca ancora l’opposto che, per caratteristiche del suo ruolo, potrebbe far fare il salto di qualità al Sora anche dal punto di vista fisico”.
Andrea Pozzi è sicuramente salito agli onori della cronaca per la qualità e professionalità del suo lavoro, ma anche per il gesto fatto sul podio Olimpico di Londra nel 2012 dove furtivamente apparve tra le mani di capitan Savani la maglia di Vigor Bovolenta e nelle sue quella con la scritta Rondo che stava per Rondoni se solo non lo avesse tradito il pennarello che non gli ha permesso di scrivere per intero il nome.
Con Roberto Rondoni ho condiviso tantissimi anni di allenamento e ho imparato molto. Ho vissuto con lui momenti belli e gli sono stato accanto anche nei suoi più brutti e sul podio di Londra 2012 ho sentito l’esigenza di manifestargli tutto il mio affetto. In più da quest’anno avrò anche la fortuna di allenare suo figlio e questo sarà uno splendido modo di portare avanti il rapporto di stima e amicizia che ci lega da tanto e continuerà a farlo”.
“La cosa molto importante che ancora non abbiamo detto però, – chiude Andrea Pozzi -, alla quale tengo molto avendo tra l’altro uno spirito patriottico, è che sono contento di entrare a far parte della Globo, esaltato di questa scelta, e l’idea di lavorare con Soli mi piace tanto”.