Settore giovanile: vincono le ragazze dell’Under 13, 14 e 16

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Continuano a vincere e convincere le baby sorane dell’Argos Volley che, grazie all’ottimo cammino nel Campionato Provinciale Under13, varcano le porte delle fasi finali da prime della classe, dopo aver conquistato ben 27 dei 30 punti in palio.

Dilaga dunque la Biosì Indexa Isola del Liri anche nell’ultima di campionato che in quel di Roccasecca intasca l’ennesimo netto 0-3 (11-25 / 25-22 / 27-25) a discapito delle coetanee della F’emme Diamond Volley.
Partono subito bene le volsche che, guidate dal proprio capitano, mettono a segno un breck 0-10 con un insidioso servizio. Non appena le padrone di casa tentano di refertare qualche punto, la formazione di coach Pica e Cancelli decide di scrivere la parola “fine” sul set con molta lucidità in attacco e dai nove metri. Il secondo parziale si apre in equilibrio e ancora l’ottimo turno in battuta stavolta di Ciraudo, porta le bianconere in vantaggio di un break che poi risulterà essenziale. Quando il set si scalda, le ragazze di patron Giannetti sembrano non essere al meglio della loro forma tanto da non riuscire mai a prendere il largo definitivamente. Nonostante ciò il tabellone segna lo 0-2. Ancora punto a punto nell’ultimo set, con le padrone di casa che tengono il fiato sul collo di Silani e compagne tanto da annullare ben 3 set point e portare la contesa ai vantaggi. Ad avere la meglio, però, sono ancora una volta le ragazze della Biosì Indexa Isola del Liri che, con il parziale di 25-27, sigillano l’ennesimo 0-3 stagionale che permette loro di chiudere la prima fase di campionato in vetta alla classifica e festeggiare in attesa dei risultati delle altre avversarie.

Bella vittoria anche per le ragazze dell’Under14 che ad Ausonia intascano l’intera posta in palio refertando un bell’1-3 (17-25 / 13-25 / 25-23 / 24-26) che le vale la qualificazione alla fase finale come seconda del proprio girone, a un solo punto dalla prima della classe.

Il sestetto di coach Pica scende in campo più determinato che mai, creando subito break positivi. Grazie agli attacchi di capitan Ciraudo, Grimaldi e Silani, le sorane continuano a macinare punti, complice anche l’insidia del servizio, riuscendo così a tenere sempre le padrone di casa a debita distanza, e imponendosi con un sonoro 17-25. Nel secondo game l’Ausonia parte con il piede sull’acceleratore portandosi subito sul 7-1, costringendo la guida tecnica sorana a fermare il gioco e richiamare le proprie ragazze all’attenzione. Detto fatto. Le atlete dell’Argos Volley ingranano la marcia e si rifanno sotto con degli ottimi filotti in battuta, ribaltando la contesa e portandola sul 12-16, quando a chiamare time out è la panchina locale. Da lì in poi tutto facile per Ciraudo e compagne che macinano punti su punti e chiudono il set 13-25. Al cambio campo le locali sembrano più determinate delle ospiti adagiatesi sugli allori vista la netta superiorità del parziale precedente. Le due squadre viaggiano punto a punto, ma d’un tratto le volsche si vedono costrette a rincorrere le padrone di casa che, al fotofinish, non se lo lascia ripetere due volte portando il conteggio set sull’1-2. A segnare il quarto parziale sono repentini cambi di fronte, con le due squadre che alternano alti e bassi senza mai però, riuscire a mettere il segno sul set. Anche questa volta ad avere la meglio ai vantaggi sono le sorane che, con il parziale di 24-26, archiviano il match per 1-3.

Vincono anche le ragazze dell’Under16 con un netto 3-0 (19-25 / 12-25 / 22-25) frutto di determinazione e forza di volontà sulle coetanee del Volley Veroli.

Scendono bene in campo le sorane in tutti e tre i parziali non lasciandosi minimamente impensierire dalle avversarie nonostante qualche calo di concentrazione. Il primo set si apre in netto equilibrio, ma le ragazze di Patron Giannetti risultano più lucide e risolute e grazie agli attacchi di Gabriele e gli ottimi muri di Campagna, creano break positivi che fanno segnare lo 0-1 sul referto. Stessa storia nel secondo game, con le ospiti che dominano il set dal primo all’ultimo punto, doppiando le avversarie e salendo sullo 0-2. Il terzo set invece, vede le due formazioni lottare su ogni pallone, con le verolane che cercano di mettere pressione alla squadra di coach Pica, che però non si lascia impensierire e, al fotofinish, sigilla lo 0-3 conquistando così 3 punti importanti.

Ritratti: Sveto, il ragazzo con la passione della pallavolo.

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Nato e cresciuto in Bulgaria, a Pernik, Svetoslav Gotsev è arrivato in estate alla corte di coach Bagnoli che lo aveva già allenato nella stagione 2012/2013. Classe 1990, 202 cm di altezza e ruolo centrale, Sveto – così come lo chiamano amici e colleghi – si è subito imposto come titolare della rosa targata Biosì Indexa Sora. La giovane età e l’esperienza maturata sia in patria che all’estero, fanno di lui una pedina importantissima per l’equilibrio bianconero. La sua carriera inizia molto presto, tanto che nell’estate del 2010, Gotsev debutta nella nazionale bulgara in occasione del Memorial Hubert Wagner, dove vince la medaglia d’argento. Da allora ha sempre militato in serie A.

Racconta chi è Sveto Gotsev.

“Sveto è un ragazzo con la passione della pallavolo e che è riuscito a trasformarla in un mestiere. Ho iniziato a 12 anni, dopo un paio di anni di calcio. Ero cresciuto moltissimo, in altezza, nel giro di pochi mesi e così provai con il volley. Dai 12 ai 20 anni sono rimasto nel mio Paese, la Bulgaria, poi ho fatto diverse esperienze all’estero, tra l’Iran, la Germania e l’Italia e questo mi ha aiutato davvero molto a maturare. Sono estremamente felice perché adoro il mio lavoro”.

Come ti trovi in Italia, in particolare a Sora?

“In Italia mi trovo molto bene; avendo imparato presto la lingua non ho avuto grosse difficoltà di adattamento. Sono stato sempre a mio agio e qui a Sora è piacevole lavorare: si vive in un ambiente tranquillo dove ho trovato dei compagni di squadra molto aperti, socievoli e simpatici; abbiamo creato un bel gruppo”.

Cosa ti manca di più della Bulgaria?

“Beh, la Bulgaria è sempre nel mio cuore. E’ lì che sono cresciuto, è lì che è la mia famiglia, la mia casa, è lì che sono i miei amici più intimi e tutte le persone care con cui ho condiviso la mia vita”.

Quanto hanno influito le esperienze all’estero sul tuo modo di giocare?

“Partiamo dal presupposto che ogni Paese ha uno stile di pallavolo diverso: in Italia, ad esempio, è più tecnica, dalle coperture alle difese, mentre in Iran, ad esempio, è meno tecnica ma più potente. Per questo credo si debba essere pronti sempre a sperimentare, reattivi al cambiamento e assorbire le peculiarità positive di ogni esperienza per farne il proprio bagaglio e migliorarsi continuamente”.

Qual è stata la stagione che più ti ha lasciato un ricordo positivo?

“Considerando che questa ancora non è finita, forse potrei dire quella trascorsa a Monza. Eravamo una neopromossa, ma siamo riusciti a mettere su un gruppo tosto che ha portato a casa ottimi risultati”.

Come immagini il tuo futuro professionale?

“Onestamente cerco di non fare programmi perché la vita mi ha insegnato che spesso sfumano, per cui per ora cerco di dare il mio massimo, tutto quello che posso qui a Sora, poi si vedrà”.

Hai un idolo a cui ti ispiri?

“Diciamo che ho sempre guardato molta pallavolo e ammirato tanti campioni, ma non ne ho uno nello specifico. Mi ispiro a quelle personalità che considero gli “idoli” veri e propri, quelli che non solo sono degli ottimi atleti, ma che anche fuori dal campo sanno essere esempi di educazione, onestà e umiltà”.

Oltre il diminutivo Sveto, hai un soprannome?

“Si, lo zio, coniato per me dai compagni di Monza e lo trovo anche molto simpatico”.

Sei scaramantico?

“Si, ho i miei rituali, ma appunto perché sono superstizioso non li racconto, altrimenti non funzionano più”.

Oltre la pallavolo, quali sport ti incuriosiscono, ti piacciono o pratichi?

“Mi piace molto il tennis, ho preso anche qualche lezione, ma non avendo molto tempo libero non posso cimentarmi come vorrei…per cui, per ora, non sono molto bravo!”.

Quali sono le passioni di Sveto?

“Mi piace molto il cinema: guardo davvero tanti film, sia a casa in completo relax, sia in sala, dove capito almeno una volta a settimana”.

Un pregio e un difetto di Sveto.

“Forse la mia qualità più grande sta nel non serbare rancore a nessuno, tendo a dimenticare i torti subiti e volto subito pagina. Un mio difetto è sicuramente l’eccessiva testardaggine”.

Come ti ha trasformato la pallavolo fuori dal palazzetto, nella vita quotidiana?

“La pallavolo è uno sport che ti aiuta a mettere ordine nella vita: una disciplina che ti insegna a stare a stretto contatto con altre persone, a rispettare i tuoi compagni e soprattutto l’avversario, a sacrificarti se vuoi ottenere risultati perché ti insegna che solo così è possibile raggiungere grandi traguardi, con impegno, costanza e dedizione”.

Cristina Lucarelli