Radzivon Miskevich firma per il 2017/2018

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Rinnova il contratto che lo tiene legato alla BioSì Indexa Sora l’opposto bielorusso Radzivon Miskevich e dunque, per la prossima stagione, indosserà ancora la maglia bionconera dell’Argos Volley.

A tre giornate dal termine del suo primo campionato in SuperLega, la BioSì Indexa Sora muove già il primo tassello per la prossima stagione, quella 2017/2018 che la vedrà nuovamente impegnata sotto i riflettori nazionali della massima serie.
Con grande soddisfazione della società dunque, arriva la firma che rinnova la collaborazione tra l’Argos Volley e Radzivon Miskevich, atleta bielorusso arrivato a Sora dal VK Minsk. Venendo a Sora e dunque prendendo parte al campionato più bello del mondo, “Radzo” ha scelto di mettersi in gioco investendo su sé stesso, e ha fatto bene perché a soli 21 anni si è ben messo in mostra vincendo nel mese di novembre il premio come MVP del mese. In poco tempo ha dimostrato di adattarsi al meglio alle richieste del campionato italiano, di essere futuribile e di avere doti e qualità atletico-tecniche in continua crescita. Alla base di tutto però c’è una sua grande motivazione e voglia di lavorare.

“Ringrazio la società per la fiducia che ha sempre riposto in me – dice un sempre sorridente Miskevich -, per quella che continua a darmi e per quella che mi darà il prossimo anno. Sono stato accolto come un figlio e di questo avevo bisogno per stare bene lontano da casa, in un ambiente nuovo, un paese nuovo e soprattutto un campionato nuovo dall’altissimo livello. È una grande soddisfazione per me restare a Sora e poter giocare e lottare ancora con questa maglia e con i colori bianconeri. L’anno prossimo avremo, io e la società, un pochino più di esperienza che sfrutteremo per raggiungere risultati e traguardi migliori.
Ho firmato con grande soddisfazione il contratto che farà proseguire il rapporto collaborativo con la società, ma ora dobbiamo pensare e concentrarci per chiudere al meglio questo anno sportivo”.

Lavorare già per il prossimo anno è un messaggio di programmazione importante che la società Argos Volley intende far arrivare, un rinnovo del genere vuol dire partire con il piede e con le ambizioni giuste.

“La notizia è bellissima e noi abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo risultato – spiega il Patron Gino Giannetti -. Miskevich è un ragazzo che ha dimostrato ogni giorno di tenerci moltissimo alla sua maglia ed è entrato molto velocemente nel cuore di tutti i tifosi. Siamo certi che potrà continuare a fare bene e anzi, ancora meglio, per la squadra, per la società e tutti quelli che ci seguono.
Ora dovrà, assieme a tutta la squadra, tenere la testa concentrata su questo finale di regular season per poi impegnarci tutti al meglio anche nella post season. Vero è che con il vertice societario stiamo già lavorando alacremente per il futuro nel quale la parte sportiva dovrà essere ancora più premiante rispetto a questo anno del quale siamo moto contenti ma che è stato un momento di transizione e dunque per il futuro dobbiamo e vogliamo alzare l’asticella”.

Carla De Caris – Resposabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora

Ritratti: Marco Lucarelli il sorano doc cresciuto in casa Argos Volley

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Sorano doc, nato e cresciuto nella città bianconera del volley, con un percorso dalle giovanili alla prima squadra che lo hanno reso tra i beniamini del popolo volsco: parliamo del giovanissimo Marco Lucarelli, schiacciatore classe ’96, 190 cm di altezza. Sorriso spontaneo e lo sguardo sfuggente, velato dalla timidezza tipica dell’età: è lui a raccontarsi, stavolta, e lo fa con l’estrema modestia che lo contraddistingue; grande lavoratore in campo, dotato di enorme spirito di sacrificio, è apprezzatissimo da compagni e pubblico, tra cui spicca la famiglia sempre presente ai match della Biosì Indexa Sora, sia in casa che in trasferta.

Chi è Marco Lucarelli fuori e dentro il campo?
“Marco è un ragazzo molto tranquillo, semplice, socievole, a cui piace stare in compagnia; un ragazzo che ha fatto dello sport e del gruppo la sua vita e che intende perseverare nel raggiungimento dei propri obiettivi, senza mai dimenticare da dove proviene”.

Da dove nasce la tua passione per il volley?
“Il mio amore per la pallavolo è nato circa 7 anni fa, quando per la prima volta provai un allenamento. All’epoca giocavo a calcio, nel ruolo di difensore, ma una volta sperimentato il volley fu come se scoccasse la famosa scintilla: me ne innamorai subito e lasciai appunto il calcio per passare allo sport che adesso mi vede nel mondo del professionismo”.

Come immagini il tuo futuro pallavolistico?
“Spero vivamente di continuare a fare della mia passione il lavoro della mia vita; nel breve termine vorrei riuscire a giocare, ad esprimere sul campo tutto ciò che posso dare, ma nel lungo vorrei ovviamente crescere, maturare sotto il punto di vista tecnico-tattico, emergere, far si che le mie potenzialità divengano realtà tangibile e avere un posto di spicco nel professionismo, diventare punta di diamante per un club”.

Ricordi la tua prima partita?
“Certamente: avevo 15 anni e ancora non avevo il ruolo di schiacciatore, bensì centrale. Giocavamo a Tuscania, contro la formazione locale e purtroppo perdemmo. Ero titolare nell’under 16. Da quel momento, girai un pochino tutti i ruoli in allenamento e poi capii che quello che meglio si cuciva addosso a me era quello di martello”.

Hai un soprannome?
“Oltre il conosciutissimo “bello de nonna”, vengo chiamato anche “bomber” o “Lucao”, una specie di adattamento brasiliano del mio cognome”.

Passioni e hobby?
“Oltre il volley, che è la mia vita, mi piace passare il poco tempo libero giocando con la playstation. Mi piace poi lo sport in generale, con particolare passione per il calcio, sebbene non tifi nessuna squadra, e il tennis: sono, infatti, un grande ammiratore di Djokovic”.

Descriviti con tre aggettivi.
“Simpatico, sincero e umile”.

Cosa cambieresti di te?
“Fisicamente, vorrei 10cm di altezza in più. Caratterialmente, forse dovrei essere un po’ meno buono…a volte penalizza”.

Qual è la figura professionale che è stata fondamentale per la tua crescita?
“Senza ombra di dubbio coach Maurizio Colucci, che mi ha cresciuto negli anni delle giovanili e grazie al quale continuo il mio percorso di affinamento in prima squadra. E’ stato ed è la figura che più di tutti mi è cara nel mondo della pallavolo”.

Sogni nel cassetto?
“Semplicemente continuare a giocare, magari anche fuori Italia. Vorrei avere l’opportunità di viaggiare molto e coniugare il mio lavoro con il mio desiderio di scoprire nuovi paesi e nuovi costumi”.

Cristina Lucarelli